mercoledì 22 ottobre 2008

SALVATORE SETTIS: NO AI TAGLI ALLA CIECA

Il direttore della Normale
SALVATORE SETTIS

“ I tagli di bilancio dell’università italiana non mancano di ragioni, sia nella grave crisi economica globale, sia negli esempi, purtroppo numerosi nelle università di gestioni irresponsabile. Tuttavia nessuna scure che si abbatte alla cieca ha mai generato nuove forme di virtù”.
A tale proposito i diplomandi della Normale hanno espresso la loro “preoccupazione per i provvedimenti legislativi che sottraggono in modo indiscriminato risorse umane e finanziarie all’università e alla ricerca, settore che dovrebbe rappresentare invece una priorità per lo sviluppo economico e culturale del paese. E’ necessario da parte di tutte le componenti del sistema scolastico-universitario e della classe politica un ripensamento di istruzione e ricerca che garantisca il diritto allo studio nell’ottica della valorizzazione del merito”. Un merito che non ha bisogno soltanto di cervelli ma anche di investimenti in strutture e macchinari.

1 commento:

Anonimo ha detto...

AFFERMAZIONI GRATUITE E RANCOROSE

Ieri mattina, 21 ottobre, nell’assemblea studentesca al Fermi, è stata letta una lettera della preside Buonriposi.
Sembra che la lettera contenesse alcune affermazioni secondo le quali l’attuale scuola pubblica non sarebbe altro che uno “stipendificio” e un “ammortizzatore sociale”, inoltre avrebbe affermato che i tagli all’università favorirebbero l’eccellenza.
Se così fosse, e non abbiamo ragione di dubitare dei nostri figli, invitiamo la preside Buonriposi a darsi una calmata e a non strumentalizzare la situazione.
La preside Buonriposi, assessora alla pubblica istruzione del Comune di Lucca in quota Forza Italia, vada pure nelle vie cittadine e organizzi tavoli di propaganda a favore della riforma Gelmini, ma si risparmi affermazioni gratuite, rancorose e fuori tema in ambito scolastico, pena la perdita totale di credibilità.
Noi concordiamo pienamente con quanto scritto da un gruppo di genitori del Fermi e ci associamo a loro nella protesta contro la riforma Gelmini che sostanzialmente vuole cancellare la scuola pubblica e con essa la qualità dell’insegnamento e l’accesso alla cultura delle giovani generazioni.
Attraverso il progressivo ridimensionamento e la cancellazione della scuola pubblica si aprirebbe la strada alle varie scuole private confessionali, di parte, estremamente onerose, a cui solo gli appartenenti delle classi agiate potrebbero iscriversi.
22.10.’08

Un gruppo di genitori di allievi dell’ITI Fermi di Lucca