mercoledì 9 luglio 2008

ARCHITETTURA E CITTA'

“Mai come adesso l’architettura è di moda. Nelle riviste, nei quotidiani, in televisione le opere delle superstar dell’architettura sono oggetto della curiosità di lettori che prima erano completamente digiuni in materia. Eppure mai come adesso l’architettura è lontana dall’interesse pubblico: incide poco e male sul miglioramento della vita della gente. A volte ne peggiora le condizioni dell’abitare. Questo accade perché l’architettura è diventata un gioco autoreferenziale, tutta incentrata sulla “firma”, sulla genialità del singolo architetto, genialità che è quotata nella borsa della moda al pari di qualunque brand. L’architettura ha molta più influenza nel bene e nel male sulle condizioni dell’abitare in una città. Gli architetti però si rifugiano in una artisticità che li esclude da qualunque responsabilità.Purtroppo ad essi viene spesso affidata la trasformazione di interi pezzi di città, trasformazioni che spesso compiono con incompetenza, superficialità e convinti che si tratti di un gioco formale. Ma le città funzionano diversamente: sono il territorio profondo in cui agisce l’incoscio collettivo, sono il luogo delle appartenenze e dei conflitti. (….). Oggi c’è bisogno di altro, soprattutto nella situazione di emergenza in cui le città e l’ambiente rischiano di diventare sempre più inabitabili.”

F.La Cecla. Contro l’Architettura