mercoledì 30 dicembre 2009

E ORA CI RISIAMO CON LA CONTESORA! FOTO









Alla preoccupazione per la tenuta degli argini del Serchio ora si aggiunge quella per la tenuta degli argini della Contesora, recentemente "messi in sicurezza".

In particolare il problema è presente nel tratto davanti l'Idrovora di Ponte Nuovoche fu oggetto di interventi una quindicina di anni fa.

La gente parla e dice che l'azionamento ( non proprio professionale ) delle idrovore, che hanno pompato l'acqua fuoriuscita dal Serchio, nel torrente Contesora, ha provocato un grosso squarcio nel rivestimento di cemento dello stesso.

Questo fatto avrebbe evidenziato la mancanza di una rete di ferro nella gettata di cemento che ha incamiciato l'argine e il suo spessore inadeguato a sopportare il getto diretto ( a seguito di una operazione maldestra ) delle idrovore.

In questo momento sono in corso lavori per tamponare lo squarcio che mette a repentaglio la sicurezza dell'Oltreserchio in riva destra della Contesora, sinora scampata all'alluvione.

Sarebbe interessante capire se corrispondono a verità le voci che affermano che l'incamiciatura di cemento del Contesora è stato eseguito senza un minimo di legatura, garantita dall'indispensabile rete di ferro!

Alle Autorità competenti si chiede inoltre di garantire in maniera continuativa una puntuale ed efficace manutenzione degli argini dei torrenti e del Serchio e di approvare un regolamento di utilizzo golenale che vieti nella maniera più assoluta il dissodamento dei terreni golenali prospettanti gli argini oltre che il divieto di pascolo sugli argini stessi; devono essere previsti controlli sistematici e severe sanzioni penali e amministrative per i trasgressori .
Alle stesse Autorità si chiede di procedere con il rialzamento dell'argine del Serchio da Nozzano Castello a Ponte S.Pietro, visto che la Provincia di Pisa ha già realizzato un rialzamento degli stessi argini da Filettole a Nozzano Castello. Ad oggi quindi, risultando più basso il tratto di argine, che come detto va da Nozzano Castello a Ponte S.Pietro, in caso di Piena del fiume c'è il pericolo di esondamento in tale tratto.





domenica 27 dicembre 2009

IL FURTO DEL TFR

Dal Blog di Beppe Grillo un'intervista all'economista Beppe Scienza sul furto del TFR ai lavoratori




Il matematico e economista Beppe Scienza vi fa un regalo per il nuovo anno. Un consiglio che salverà il valore del TFR a chi non l'ha ancora affidato ai fondi pensione. Passate parola a tutti i lavoratori, vostri colleghi o amici, di tenersi stretto il TFR nel 2010. Quando arriverà una busta arancione con la richiesta di spostare il TFR nei fondi pensione rifiutate. Per raccattare qualche adesione in più ci sarà probabilmente il silenzio/assenso, quindi dovrete rispondere per forza. Il 6 giugno del 2007, ben prima della crisi economica, il blog pubblicò il post: "Il TFR mormorò" con gli stessi consigli: "Se lavori nel settore privato ed entro fine giugno non dici nulla, il tuo TFR finirà nel risparmio gestito. Un’avventura da far tremare i polsi. Da vent’anni i fondi comuni fanno perdere soldi. E i fondi pensione sono pronti a ripetere gli stessi disastri. Il silenzio assenso è una trappola. Cambiano le carte in tavola senza chiedere nulla. E’ il gioco delle tre tavolette con i soldi di una vita. Non è vero che costruiscono una pensione integrativa: danno il TFR in pasto all’industria del risparmio gestito.". Chi in seguito ha mantenuto il suo TFR in azienda ha guadagnato, chi ha investito in fondi ha perso una cifra!Intervista a Beppe Scienza:"L’ultima novità sul TFR ha suscitato molto sdegno, anche se in effetti non è la cosa più grave. La novità è che la Legge Finanziaria per il 2010 utilizzerà quei soldi che le aziende, anziché tenerli loro a fronte del TFR dei loro dipendenti, hanno dato all’Inps non è la cosa più grave, in quanto non tocca veramente la situazione dei lavoratori; purtroppo sono altre le cose che toccano o toccheranno o minacciano di toccare la situazione dei lavoratori.La riforma bipartisan del TFR, decisa prima da Maroni e Tremonti con il governo Berlusconi e poi anticipata di un anno dal governo Prodi, è stata uno dei tiri più mancini tirati ai lavoratori italiani negli ultimi decenni.Il vero inganno, il vero imbroglio, la vera falsità che viene diffusa dai vari economisti di regime è un’altra, ed è la base del discorso con cui si vuole convincere la gente a aderire alla previdenza integrativa e è questo discorso. Le pensioni saranno basse e quindi non sufficienti, per integrarle bisogna trasferire il TFR ai fondi pensione: bene, questa è una falsità bella e buona! Può anche darsi che le pensioni saranno basse, anche se è difficile prevedere tra 40 anni come saranno le pensioni, prevedere a distanza di 40 anni come saranno le pensioni, come saranno gli stipendi, come saranno i prezzi è praticamente impossibile. Ma anche se fosse vero che saranno basse, è falso che per avere una rendita aggiuntiva bisogna trasferire il TFR ai fondi pensione o a altri prodotti assicurativi: no, uno si tiene il TFR e, quando incassa la liquidazione, se vuole utilizza questa cifra per avere una pensione integrativa e, se quella cifra è più alta di quanto è rimasto invece a quel poveraccio che ha aderito a un fondo pensione, chi non ha aderito avrà una pensione integrativa più alta di chi ha aderito.Ci sono dei campioni, nella non nobile arte di prendere in giro i lavoratori italiani che raccontano loro delle cose addirittura ridicole; prendo un esempio concreto, uno di questi campioni si chiama Marco Lo Conte ed è un giornalista de Il Sole 24 Ore, il bollettino quotidiano della Confindustria, in cui lui dice - cito da sabato 24 ottobre 2009 a pagina 4 di Plus24, il supplemento - che: “per chi non aderisce alla previdenza integrativa c’è la certezza roulotte, cioè la certezza di trovarsi, in vecchiaia, a vivere in una roulotte senza neanche il cibo per i gatti” e questo riguarderebbe 18 milioni tra i 23 milioni di italiani lavoratori dipendenti. Beh, dire che chi non aderisce alla previdenza integrativa è certo di finire a vivere in roulotte mostra soltanto che a Il Sole 24 Ore manca il senso del ridicolo.Con il 2010 dovrebbero arrivare a tutti i lavoratori dipendenti delle buste, pare di colore arancione, ma l’aspetto cromatico è irrilevante, in cui si dice loro quale sarà presumibilmente la loro pensione. Il fine di queste buste arancioni è spaventare i lavoratori e indurli, spingerli a cosa? Ai fondi pensione o a altri prodotti assicurativi. Ecco, questo è quello che una persona prudente proprio non deve fare.Dare i propri soldi ai fondi pensione vuole dire correre due rischi che con il TFR non si corrono: il primo rischio - e si è visto bene nel 2008 - è che un crack di mercati finanziari faccia scendere di valore quello che uno ha messo da parte; qui non si tratta di fallimenti, i fondi pensione non falliscono, anche i fondi comuni non falliscono, però possono perdere il 90% senza fallire. L’altro rischio che c’è è che riparta l’inflazione.Quello che è sicuro è che, di fronte a entrambi questi due rischi, un crack dei mercati finanziari e il ripartire dell’inflazione, che magari possono anche capitare entrambi insieme, perché a volte le brutte notizie vengono insieme, chi si tiene il TFR è tranquillo, perché il valore del TFR non dipende dai mercati finanziari e, se viene l’inflazione, il TFR segue in maniera eccellente l’inflazione.Ora, il ministro Sacconi ha più volte anticipato che: “si farà partire un nuovo periodo di silenzio /assenso”, cioè altri sei mesi in cui, automaticamente, se uno decide di no, i suoi soldi vanno nei fondi pensione.Il TFR va bene per i lavoratori, va abbastanza bene per i lavoratori, va abbastanza bene per le aziende, però non fa guadagnare i banchieri, perché i lavoratori prendono i soldi dalle aziende e la banca non si mette in mezzo a fare la sua cresta; non fa guadagnare gli assicuratori, che non sono assolutamente nel gioco, non va guadagnare i gestori di fondi perché non gestiscono niente, non fa guadagnare i sindacati, perché non hanno a da mettere i loro uomini, come invece li mettono, nei fondi pensione per la gestione dell’amministrazione, non fa guadagnare i funzionari della Confindustria e delle altre organizzazioni del patronato, che invece nei fondi pensione mettono anche loro i propri uomini, non fa guadagnare i docenti universitari, non fa guadagnare gli economisti, perché il TFR va avanti per conto suo e gli economisti non possono fare consulenze, non possono essere nei consigli di amministrazione dei fondi pensione, non possono guadagnarci sopra. Insomma, il TFR è una cosa che va bene soltanto ai lavoratori e alle aziende, non fa guadagnare gli altri e gli altri hanno cercato di distruggerlo. Per fortuna non ci sono ancora riusciti!" Beppe Scienza

venerdì 25 dicembre 2009

FATALITA' O COLPA NELLA ROTTURA DELL'ARGINE A S.MARIA A COLLE?













































corrispondono al vero le voci che circolavano in giro nella mattinata del disastro secondo cui nella zona golenale antistante la rottura dell'argine sono stati "scavati" numerosissimi alberi con conseguente indebolimento della base dello stesso e quindi della sua inevitabile rottura sotto la pressione delle acque del fiume in piena? Dalle foto nella zona incriminata si percepisce una sorta di dislivello nel terreno golenale : causato da impropri "lavori" eseguiti?








mercoledì 11 novembre 2009

DA GRILLO SULLA RAI

"Masi, direttore generale della RAI, ha detto la verità: "Io non ho sbagliato nulla e Berlusconi è con me". Lo psiconano ha due ragioni coincidenti per distruggere la RAI. La prima è evitare il fallimento di Mediaset, la seconda mantenere la poltrona di presidente del consiglio. L'informazione lo ha reso ricco e impunito. Masi non sbaglia un colpo. La RAI perderà quest'anno tra i 50 e i 70 milioni di euro. Nel 2010 si prevede il doppio. Le trasmissioni fanno cagare, tranne le solite eccezioni. La pubblicità è scesa del 20%, due volte Mediaset. Sky è stata messa alla porta per il digitale terrestre con una perdita di 50 milioni di euro. I telegiornali di Minzolini sono un'istigazione a delinquere. Minchiolini farebbe la fortuna dei luna park a 50 euro a calcio nel culo. Sono sicuro che c'è chi darebbe l'intera tredicesima. La RAI è in stato pre fallimentare e Masi è il liquidatore nominato dal concorrente. La RAI merita di fallire. Non c'è alcun dubbio. Va aiutata per evitarle una lunga agonia. Insieme alla RAI va chiusa però anche Mediaset. Per farlo non c'è bisogno di una legge sul conflitto di interessi o di internare Testa d'Asfalto. E neppure boicottare le imprese che fanno pubblicità sulle sue reti. Va semplicemente modificata una legge. La legge D'Alema 1999 (pagina 32, legge 488, art.27 comma 9) che regala le frequenze televisive nazionali a Mediaset. Berlusconi paga solo l'uno per cento del fatturato per le concessioni governative. Chiunque può diventare un magnate con D'Alema. E' come se cedessimo a un'agenzia il nostro appartamento in cambio dell'uno per cento dell'affitto. D'Alema proposto ministro degli esteri della UE da Berlusconi è il coronamento di una lunga storia d'amore.Se Mediaset pagasse il giusto allo Stato, una cifra tra il 20 e il 30%, fallirebbe. La legge D'Alema va cancellata, la RAI restituita ai cittadini senza pubblicità e senza nomine politiche. Lo scorso anno Mediaset ha avuto un profitto di 692 milioni di euro, pochi per una società di proprietà di un concessionario dello Stato che governa lo Stato e anche la televisione di Stato. Chiunque saprebbe fare meglio, nessuno potrebbe essere peggio".

lunedì 7 settembre 2009

REGIME PRO DOMO SUA

( DAL Blog di Bebbe Grillo, stralcio )
STA GIA’ ACCADENDO!

“…..I licenziamenti e la chiusura delle aziende sono arrivati. Se ne sono accorti anche Morfeo Napolitano e la Marcegaglia degli inceneritori. Questo governo, per reggere, ha indebitato gli italiani a un livello argentino con circa 15 miliardi di euro al mese nella prima parte dell'anno. Le casse dello Stato sono vuote. L'ora della Storia sta per scoccare per lo psiconano. Non lasciamolo solo. Ci sono tanti magistrati che vorrebbero averlo in aula, anche solo come testimone…..”


Discussione
A me invece la cosa spaventa di piu' e' l'azzeccatissima osservazione fatta dalla ex-moglie Veronica:
«Mio marito insegue lo spirito di Napoleone, non quello del dittatore.Il vero pericolo è che in questo paese la dittatura arrivi dopo di lui, se muore la politica, come temo stia accadendo».
Berlusconi ha solo aperto le porte (con leggi bavaglio, depenalizzazioni di reati, il modo di governare con decreti legge, il controllo della stampa e della tv, le querele etc etc...) a chi arrivera' dopo di lui e che fara' un vero e proprio disastro...

francesco c., emigrato all'estero 06.09.09 19:19

LA COERENZA DI DE MAGISTRIS

Chissà quanti voti avrebbe preso De Magistris se avesse dichiarato il vero: non mi dimetterò dalla magistratura anche se verrò eletto al parlamento europeo.

Ancora c'è qualcuno che scrive queste CAZZATE, allora: Se non lo sapete:De Magistris ha chiarito il motivo del suo ritardare le dimissioni, ovvero che avendo un procedimento disciplinare contro di lui aperto come magistrato, se si dimettesse, questo procedidemto sarebbe cassato senza giungere a conclusione e lui invece vuole, giustamente, essere prosciolto da tutti gli addebiti prima di dimettersi!!
Se lo sapeteE scrivete queste cazzate lo stesso,VAFFANCULO!
nicola rindi, prato 05.09.09 14:58
(dal Blog di Beppe Grillo)

martedì 1 settembre 2009

IPOCRISIA ALL'IPERBOLE

Da "REPUBBLICA" un articolo di Berselli:
L'ANALISI. Così il capo del governo vuol recuperare con le gerarchie
La marcia del cattolico libertino tra squillo, Vaticano e Padre Pio
di EDMONDO BERSELLI

Secondo il cinismo della cultura prevalente nel circuito di potere berlusconiano, il cattolicesimo italiano è sufficientemente adulto per saper distinguere fra i comportamenti personali, eventualmente deplorevoli, e la funzione pubblica praticata da un leader politico. Quindi la prostituzione di regime messa in piedi a Palazzo Grazioli apparterrebbe a uno stile di vita "folk", da considerare con un sorriso di complicità. Si tratterebbe in questo senso di un tocco sovrano di eccentricità, il "Berlusconi's Touch", in cui il "presidente puttaniere", come il Sultano si è definito, costituisce un gustoso tratto personale, a cui anche i cattolici convenzionali guardano con una sottaciuta simpatia. Sono bugie, finzioni, mitologie. È la cortina di menzogne che i principali collaboratori del presidente del consiglio, a cominciare dall'avvocato Ghedini, hanno cercato di alzare intorno al capo del governo. Una volta chiesero a Bettino Craxi, rifugiatosi a Hammamet, un giudizio su uno dei suoi numeri due, Giuliano Amato: "Un professionista a contratto", rispose con tutta la malevolenza possibile Craxi. Ora Berlusconi di professionisti a contratto ne ha molti. Ma il suo stile e le sue notti di fiaba sono difficilmente neutralizzabili dai professionisti al suo servizio: e non vengono stigmatizzate ieri soltanto dall'Observer ("un governo marcio") e dal Daily Telegraph ("premier libidinoso"): la stampa inglese mette in rilievo il tentativo berlusconiano di riguadagnare consenso nei confronti del mondo cattolico meno mondano e più tradizionale, per quel "popolo" ancora convinto delle verità contenute nel sesto e nel nono comandamento.
Ma non sarà il progetto di visitare il sacrario di Padre Pio a sanare la ferita, vera, che si è aperta nella psicologia del cattolicesimo qualunque. Per almeno due terzi dei cattolici italiani, abituati da decenni a trovare un'ancora nella Democrazia cristiana, Forza Italia e il Pdl erano rimasti una garanzia ideologica e "spirituale", anche contro nemici invisibili, "i comunisti" continuamente evocati dallo spirito quarantottesco del Cavaliere. Scoprire la vera qualità dei comportamenti del Capo è stato un trauma. Perché un conto è conoscere l'impronta culturale delle tv berlusconiane, nate e cresciute cullando il consumismo, l'edonismo, il culto del corpo, tutti i totem di una religione alternativa al magistero della Chiesa, Al massimo i cattolici vecchio stampo, di fronte allo spettacolo di centinaia di centimetri quadrati di epidermide, si vergognano un po', e si consolano con la versione ufficiale esibita in ogni occasione dai leader di Forza Italia: tutti specializzati nel manifestare un cattolicesimo conformista e pronti a ogni pratica da baciapile per assicurare la loro fedeltà, laica e devota insieme, alla gerarchia. Per strappare il velo di questa ipocrisia, e rivelare l'insostenibilità di queste acrobazie fra la bigotteria e la spregiudicatezza politica, ci voleva qualche gesto vistoso. Non il pronunciamento di un settimanale assai critico verso il berlusconismo come "Famiglia cristiana" o di altri organi e personalità del cattolicesino conciliare, dossettiano e più meno di sinistra, Ci voleva l'intervento del quotidiano della Cei, "Avvenire", e del suo direttore Dino Boffo. Si può capirne l'importanza e lo spessore anche ex contrario, valutando il silenzio praticamente tombale (e non si tratta di ridicole tombe fenicie) con cui è stato accolto dall'informazione italiana. Boffo ha pubblicato tre lettere, in cui i lettori mettono in rilievo alcuni aspetti critici particolari, Il primo aspetto investe la "sfrontatezza" del premier e l'incongruenza tra vizi privati e pubbliche virtù. Subito dopo viene la critica alla riluttanza della gerarchia a prendere una posizione netta verso lo stile di vita di Berlusconi, cioè riguardo a "comportamenti improponibili per un uomo con due mogli, cinque figli, responsabilità pubbliche enormi e un'età ragguardevole". II direttore di "Avvenire" non si è tirato indietro. Il Berlusconi licenzioso induce a parlare di "desolazione". Esiste, anzi dovrebbe esistere, un a priori etico che ha valore prima delle strategie politiche e delle dichiarazioni formali, Il "sondaggismo", cioè il consenso volatile costruito dalle indagini demoscopiche ben orientate, non assolve nulla, Ecco, la fiducia che premierebbe comunque il buon cattolico, "il padre di famiglia", che ammette ridendo "non sono un santo" è un'invenzione della scaltrezza dei professionisti a contratto del giro berlusconiano. In realtà c'è un'Italia cattolica sicuramente moderata ma forse non ancora istupidita dai giochi di prestigio dei maghi della destra. È un pezzo di società poco conosciuto, che non si fa sentire, difficilmente voterà a sinistra, ma è perfettamente in grado di togliere la fiducia a un leader politico, e di sgretolarne la base di compenso, Per questa base cattolica, il pellegrinaggio a Pietrelcina e nei luoghi di Padre Pio contiene una strumentalità talmente plateale da generare addirittura un'insofferenza ulteriore. Il paese, come scrive Boffo a proposito della sfasatura fra il Berlusconi politico e il Berlusconi più ludico, potrebbe sentirsi "raggirato". Ebbene, la Chiesa è un organismo complesso, e la realtà cattolica non è identificabile con gli stereotipi. Forse in questa occasione i berluscones hanno scherzato troppo con un mondo che in genere conoscono poco, e che negli anni ha dovuto imparare a cambiare ripetutamente l'orientamento del proprio consenso. Il ritiro della fiducia avviene di solito in modo silenzioso. Questa volta potrebbe essere già cominciato, all'insaputa del mondo berlusconiano.
(27 luglio 2009)

lunedì 31 agosto 2009

LIBERTA' DI STAMPA

Maurizio Crozza aderisce ALLA RACCOLTA DI FIRME PER LA LIBERTà DI STAMPA e osserva: "La mia solidarietà va a Silvio Berlusconi. Dove s'è mai visto un giornalista che pone domandi irriverenti al capo del governo? Un bravo giornalista non assume iniziative, un bravo giornalista scrive sotto dettatura".

mercoledì 19 agosto 2009

LA VIA PERICOLOSA

Ancora un incidente sulla via di Balbano, per fortuna questa volta non grave, ma è stato solo un caso, considerato la dinamica dello stesso che ha visto coinvolta una moto e una macchina.La via di Balbano, lo ricordiamo ancora una volta all’amministrazione comunale, è in uno stato pietoso, con tratti della sede stradale pieni di buche e fratture. Nel corso degli anni la pericolosità è aumentata in quanto, oltre all’incuria costante in cui è stata lasciata, molti accessi sono stati realizzati su questa via che ha problemi di visibilità in ragione del tracciato che presenta curve, accessi e traverse con scarsissima visibilità. Per cercare di ovviare a questi problemi chiediamo ancora una volta all’amministrazione comunale che non aspetti che accada l’irreparabile per intervenire, come spesso succede, e che proceda con urgenza ad eliminare gli inconvenienti di pericolo pubblico sopra segnalati, che potenzi l’illuminazione, che realizzi alcuni dossi sulla sede stradale (del tipo realizzati sulla circonvallazione e a S.Anna), atti a ridurre la velocità, importante concausa degli incidenti registrati, fattore che aumenta a dismisura la possibilità che gli stessi si verifichino e che causino gravissimi danni alle persone che vi transitano.
18.08.2009
Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi

venerdì 14 agosto 2009

WIMAX

WiMax a Lucca

10/08/2009 BAMBINI e LEONE, la Provincia e il Comune hanno promesso e ripromesso la copertura di tutto il territorio comunale di lucca con la banda larga del WIMax. Il tempo passa ma ci sono paesi come Nozzano e Balbano che sono escluse da questo servizio. Nell'era dell'informazione questa è una discriminazione che non fa onore alle nostre istituzioni. Quali i motivi? Incapacità di gestire i problemi del territorio? Voglia di prendere per il culo i ciottadini? Quando i fatti seguiranno alle promesse? Siamo stufi di essere trattati come cittadini di serieB. Favilla e Baccelli, se i vostri assessori sono incapaci di mantenere le promesse sostituilteli. I cittadini non si possono prendere per i corbelli, cosa che ormai avviene ripetutamente su svariate questioni.... Se il Mezzogiorno è la grande questione del paese, l'Oltreserchio lo è per il Comune di Lucca e la Provincia; relegato in un angolo, zittito, privato degli strumenti di comunicazione, ricordato solo al momento delle votazioni con le solite roboanti promesse poi subito dimenticate. Vergognatevi, andate a casa, vecchi, incapaci, cannibali di democrazia.

LA SCOMPARSA DEL LAVORO

Umberto Eco
da: Espresso 16 luglio2009

Al diavolo la classe operaia.
Come chiedere di riconoscersi come classe, con problemi comuni, a chi, se pure ancora lavora, lo fa sempre meno insieme agli altri, per periodi sempre più brevi e vede il lavoro non più onorato ma sopportato?
“… la classe operaia è diventata invisibile: gli operai, come ha detto Ilvo Diamanti, non fanno più massa critica e ci accorgiamo che ci sono solo quando muoiono sul lavoro.

Furio Colombo ha scritto un libro “ La paga”; “… in questo libro non si parla della scomparsa della classe dei lavoratori,ma della scomparsa del lavoro. L’idea può apparire bizzarra, ma a ben pensarci tra deregolamentazione, crollo degli imperi finanziari, caduta delle borse, manager che abbandonano l’ufficio con la scatola di cartone sotto il braccio e un bonus stratosferico nel portafoglio, si diffonde dappertutto, nelle dichiarazioni ufficiali e nella politica spicciola, il disprezzo del lavoro.
Eccessivo pare sempre alla Confindustria il costo del lavoro, le aziende fanno il massimo per dissolvere i grandi centri produttivi in una pluralità di persone che non si conoscono tra loro, siedono in provincia ad un computer, e lavorano a progetto senza garanzie di continuità, la trasformazione delle grandi compagnie da luoghi dove si produceva ( e quindi si aveva bisogno di manodopera specializzata ) a pacchetti da vendere e rivendere, e quindi più appetibili sul mercato finanziario quanto più si sono alleggerite dei costi del lavoro, ha reso accettabile senza indignazione e stupore le campagne contro i sindacati. (……) si delinea un altro fenomeno; se un tempo il problema era provvedere a chi lavorava un sufficiente tempo libero, oggi viene regalato un “tempo vuoto”, quello dell’attesa di un primo impegno , tra un licenziamento e la sottoscrizione di un nuovo contratto a tempo, tra l’inizio e la fine di un periodo di cassa integrazione. Insomma, come chiedere di riconoscersi come classe, con problemi comuni, a chi, se pure ancora lavora, lo fa sempre meno insieme agli altri, per periodi sempre più brevi e vede il lavoro non più onorato ma sopportato come un incidente della vita ormai brevissima, quando una miracolosa automazione senza neppure più operatori alla consolle avrà risolto i problemi economici, e tutti godremo di una libera e infinita circolazione di “subprimes”?.

ECCIDIO S.ANNA DI STAZZEMA

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio del torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

P. Calamandrei
Comitato per le onoranze ai
Martiri di S. Anna di Stazzema
12 agosto 1993
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LE VITTIME DELL'ECCIDIO DEL 12 AGOSTO 1944

Battistini Eugenio anni 47
Battistini Giulia " 48
Battistini Clara " 34
Battistini Sabina " 23
Battistini Gilda " 20
Battistini Alibio " 15
Battistini Mario " 11
Battistini Alida " 10
Battistini Umberto " 7
Battistini Ultimio " 5
Antonacci Argentina " 46
Mancini Ida " 50
Pieri Evangelina " 28
Bonuccelli Irma " 20
Bonuccelli Adriana " 9
Pieri Galliano " 36
Pieri Evelina " 37
Pieri Graziella " 5
Pieri Lilia " 5
Pieri Laura " 34
Pieri Marisa " 12
Pieri Roberto " 6
Moriconi Claudia " 26
Moriconi Nara " 2
Bertelli Antonio " 59
Bertelli Elvira " 58
Bertelli Angelo " 31
Bertelli Rosalbina " 34
Moriconi Assunta " 44
Moriconi Rosina " 16
Moriconi Bruno " 9
Bernabò Angelo " 35
Bernabò Alma " 32
Bernabò Flora " 5
Bernabò Iole " 26
Bernabò Soave " 18
Bernabò Guglielma " 35
Bernabò Nara " 13
Bernabò Bruno " 10
Mancini Isola " 52
Federigi Ivana " 1
Pierini Alfredo " 43
Pierini Ercolina " 43
Pierini Zita " 18
Pierini Luciano anni 14
Mancini Lina " 19
Bertelli Pietro " 63
Bertelli Rosaria " 60
Bertelli Maria " 22
Bertelli Armida " 58
Bertelli Rina " 23
Pierini Venezia " 31
Pierini Renzo " 8
Mancini Egisto " 70
Mancini Maria " 36
Berretti Maria " 23
Berretti Adelia " 19
Farnocchi Giuseppa " 59
Gamba Silvia " 54
Bertelli Rinaldo " 29
Bertelli Lilia " 25
Bottari Santina " 33
Bottari Arnaldo " 11
Bertelli Dina " 49
Bertelli Disma " 22
Bertelli Orietta " 14
Bottari Lorenzo " 45
Bottari Isola " 45
Bottari Ivo " 8
Pieri Attilia " 22
Pieri Alvida " 14
Federigi Ultimia " 23
Federigi Silvana " 3
Federigi Mirta " 2
Bertolucci Anna " 65
Mancini Sabina " 55
Mancini Sestilia " 17
Mancini Adelia " 24
Bertelli Settimio " 29
Bertelli Umberto " 5
Bertelli Nadiria " 3
Bertelli Teresa " 22
Bertelli Norma " 1
Pieri Marietta " 35
Pieri Romana " 8
Pieri Romano " 10
Pieri Enzo " 3
Ulivi Letizia " 37
Ulivi Lida anni 18
Bottari Amabilia " 55
Bottari Rolando " 12
Bottari Miranda " 9
Bottari Giuseppina " 60
Bernabò Vivalda " 40
Bernabò Gelsomina " 32
Bernabò Argene " 32
Pierotti Paola " 5
Pierotti Alessandro " 2
Benassi Saveria " 20
Luisi Emilia " 20
Pierotti Giorgio " 51
Pierotti Evangelina " 44
Pierotti Clara " 18
Pierotti Elio " 14
Luisi Angelina " 64
Luisi Maria " 65
Luisi Marianna " 62
Luisi Giuseppa " 30
Bertelloni Maria " 53
Bonuccelli Ada " 19
Innocenti Dina " 32
Innocenti Paola " 22
Lencioni M. Grazia " 7
Lencioni Piero " 2
Lencioni Vincenzo " 59
Guadagnucci Ele " 42
Pieroni Luigi Adolfo " 16
Pieroni Franco " 7
Pieroni Alberto " 11
Pieroni Anna Maria " 17
Sacchi Margherita " 45
Mancini Silvia " 52
Gamba Maria " 29
Gamba Claudio " 1
Mancini Pasqualina " 22
Pardini Gelsomina " 40
Pardini Orietta " 15
Pardini Sara " 12
Pardini Bruna " 36
Pardini Marpa " 15
Pardini Anna " 2
Berretti Aldo " 9
Bertelli Luigi Anni 43
Don Innocenzo Lazzeri " 33
Kuri Carla " 50
Ghilardini Lobella " 35
Marchi Oreste " 40
Marchi M. Sole " 1
Bonucelli Silvestro " 37
Bonuccelli Zaira " 60
Bonuccelli Cesarina " 33
Guidi Ida " 60
Guidi Angelo " 65
Bacci Ettorina " 40
Della Latta Pasquale " 38
Della Latta Carmine " 3
Della Latta Dovino " 12
Della Latta Carlo " 8
Della Latta Domenico " 14
Della Latta Giuseppe " 15
Giannecchini Leda " 17
Giannecchini Antonia " 42
Lencioni Elisa " 55
Ghilardini Efisio " 70
Ghilardini Pia " 64
Bertellotti Marianna " 56
Salvatori Ada " 45
Salvatori M. Pia " 5
Battistini Cesare " 50
Pavolini Fulvio " 40
Pavolini Lilia " 38
Pavolini Claudio " 11
Pavolini Giovanni " 13
Pavolini Fulvia " 5
Pavolini Giovanna " 10
Scalero Costantino " 63
Scalero Gina " 52
Scalero Rosetta " 24
Scalero M. Luisa " 17
Scipioni Luigi " -
Scipioni Giuseppe " -
Scipioni Mario " -
Dazzi Corrado " 60
Dazzi Teresa " 60
Gamba Dina " 29
Gamba M. Franca " 9

BILANCI DI GIUSTIZIA


In controtendenza con la società di oggi,consumando meno e meglio si guadagna in qualità di vita reimpossessandosi del proprio tempo, gustando il piacere dell'autoproduzione,riscoprendo tradizioni e scoprendo nuove culture.
Questo sono i "Bilanci di Giustizia": monitorare il proprio consumo per cambiare l'economiadalle piccole cose, dai gesti quotidiani.

venerdì 31 luglio 2009

UN PAESE CHE SI REGGE SULL'ILLECITO

DAL BLOG DI BEPPE GRILLO:

di Italo Calvino

Caro Grillo, t'invito a leggere e diffondere questo testo di Italo Calvino, scritto 30 anni fa....ma attualissimo
Grazie.
P. M.

C’era un paese che si reggeva sull’illecito. Non che mancassero le leggi, né che il sistema politico non fosse basato su principi che tutti più o meno dicevano di condividere. Ma questo sistema, articolato su un gran numero di centri di potere, aveva bisogno di mezzi finanziari smisurati (ne aveva bisogno perché quando ci si abitua a disporre di molti soldi non si è più capaci di concepire la vita in altro modo) e questi mezzi si potevano avere solo illecitamente, cioè chiedendoli a chi li aveva in cambio di favori illeciti. Ossia, chi poteva dar soldi in cambio di favori, in genere già aveva fatto questi soldi mediante favori ottenuti in precedenza; per cui ne risultava un sistema economico in qualche modo circolare e non privo di una sua autonomia. Nel finanziarsi per via illecita, ogni centro di potere non era sfiorato da alcun senso di colpa, perché per la propria morale interna, ciò che era fatto nell’interesse del gruppo era lecito, anzi benemerito, in quanto ogni gruppo identificava il proprio potere col bene comune; l’illegalità formale, quindi, non escludeva una superiore legalità sostanziale. Vero è che in ogni transazione illecita a favore di entità collettive è usanza che una quota parte resti in mano di singoli individui, come equa ricompensa delle indispensabili prestazioni di procacciamento e mediazione: quindi l’illecito che, per la morale interna del gruppo era lecito, portava con sé una frangia di illecito anche per quella morale. Ma a guardar bene, il privato che si trovava ad intascare la sua tangente individuale sulla tangente collettiva, era sicuro di aver fatto agire il proprio tornaconto individuale in favore del tornaconto collettivo, cioè poteva, senza ipocrisia, convincersi che la sua condotta era non solo lecita ma benemerita. Il paese aveva nello stesso tempo anche un dispendioso bilancio ufficiale, alimentato dalle imposte su ogni attività lecita e finanziava lecitamente tutti coloro che lecitamente o illecitamente riuscivano a farsi finanziare. Poiché in quel paese nessuno era disposto non diciamo a fare bancarotta, ma neppure a rimetterci di suo (e non si vede in nome di che cosa si sarebbe potuto pretendere che qualcuno ci rimettesse), la finanza pubblica serviva ad integrare lecitamente in nome del bene comune i disavanzi delle attività che sempre in nome del bene comune si erano distinte per via illecita. La riscossione delle tasse, che in altre epoche e civiltà poteva ambire di far leva sul dovere civico, qui ritornava alla sua schietta sostanza di atto di forza (così come in certe località all’esazione da parte dello Stato si aggiungeva quella di organizzazioni gangsteristiche o mafiose), atto di forza cui il contribuente sottostava per evitare guai maggiori, pur provando anziché il sollievo del dovere compiuto, la sensazione sgradevole di una complicità passiva con la cattiva amministrazione della cosa pubblica e con il privilegio delle attività illecite, normalmente esentate da ogni imposta. Di tanto in tanto, quando meno ce lo si aspettava, un tribunale decideva di applicare le leggi, provocando piccoli terremoti in qualche centro di potere e anche arresti di persone che avevano avuto fino ad allora le loro ragioni per considerarsi impunibili. In quei casi il sentimento dominante, anziché di soddisfazione per la rivincita della giustizia, era il sospetto che si trattasse di un regolamento di conti di un centro di potere contro un altro centro di potere. Così che era difficile stabilire se le leggi fossero usabili ormai soltanto come armi tattiche e strategiche nelle guerre tra interessi illeciti oppure se i tribunali per legittimare i loro compiti istituzionali dovessero accreditare l’idea che anche loro erano dei centri di potere e di interessi illeciti come tutti gli altri. Naturalmente, una tale situazione era propizia anche per le associazioni a delinquere di tipo tradizionale, che coi sequestri di persona e gli svaligiamenti di banche si inserivano come un elemento di imprevedibilità nella giostra dei miliardi, facendone deviare il flusso verso percorsi sotterranei, da cui prima o poi certo riemergevano in mille forme inaspettate di finanza lecita o illecita. In opposizione al sistema guadagnavano terreno le organizzazioni del terrore che usavano quegli stessi metodi di finanziamento della tradizione fuorilegge e con un ben dosato stillicidio d’ammazzamenti distribuiti tra tutte le categorie di cittadini illustri e oscuri si proponevano come l’unica alternativa globale del sistema. Ma il loro effetto sul sistema era quello di rafforzarlo fino a diventarne il puntello indispensabile e ne confermavano la convinzione di essere il migliore sistema possibile e di non dover cambiare in nulla. Cosi tutte le forme di illecito, da quelle più sornione a quelle più feroci, si saldavano in un sistema che aveva una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potevano trovare il loro vantaggio pratico senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto. Avrebbero potuto, dunque, dirsi unanimemente felici gli abitanti di quel paese se non fosse stato per una pur sempre numerosa categoria di cittadini cui non si sapeva quale ruolo attribuire: gli onesti. Erano, costoro, onesti, non per qualche speciale ragione (non potevano richiamarsi a grandi principi, né patriottici, né sociali, né religiosi, che non avevano più corso); erano onesti per abitudine mentale, condizionamento caratteriale, tic nervoso, insomma non potevano farci niente se erano così, se le cose che stavano loro a cuore non erano direttamente valutabili in denaro, se la loro testa funzionava sempre in base a quei vieti meccanismi che collegano il guadagno al lavoro, la stima al merito, la soddisfazione propria alla soddisfazione di altra persone. In quel paese di gente che si sentiva sempre con la coscienza a posto, gli onesti erano i soli a farsi sempre gli scrupoli, a chiedersi ogni momento che cosa avrebbero dovuto fare. Sapevano che fare la morale agli altri, indignarsi, predicare la virtù sono cose che riscuotono troppo facilmente l’approvazione di tutti, in buona o in mala fede. Il potere non lo trovavano abbastanza interessante per sognarlo per sé (o almeno quel potere che interessava agli altri), non si facevano illusioni che in altri paesi non ci fossero le stesse magagne, anche se tenute più nascoste; in una società migliore non speravano perché sapevano che il peggio è sempre più probabile. Dovevano rassegnarsi all’estinzione? No, la loro consolazione era pensare che, così come in margine a tutte le società durate millenni s’era perpetuata una controsocietà di malandrini, tagliaborse, ladruncoli e gabbamondo, una controsocietà che non aveva mai avuto nessuna pretesa di diventare “la” società, ma solo di sopravvivere nelle pieghe della società dominante ed affermare il proprio modo di esistere a dispetto dei principi consacrati, e per questo aveva dato di sé (almeno se vista non troppo da vicino) un’immagine libera, allegra e vitale, così la controsocietà degli onesti forse sarebbe riuscita a persistere ancora per secoli, in margine al costume corrente, senza altra pretesa che di vivere la propria diversità, di sentirsi dissimile da tutto il resto, e a questo modo magari avrebbe finito per significare qualcosa di essenziale per tutti, per essere immagine di qualcosa che le parole non sanno più dire, di qualcosa che non è stato ancora detto e ancora non sappiamo cos’è.

sabato 6 giugno 2009

ARTE/PITTURA : CAOS







DAL CAOS ALL'ORDINE SISTEMICO






Claudio Pardini Cattani (DANOZZANO),



pittore, architetto, opera nel campo dei beni culturali e ambientali;



propone la sua interpretazione artistica.




Immagini protette da copyright
Email: claudiopardinicattani@gmail.com












ARTE/PITTURA : INCIPIT











INCIPIT,




E LA LUCE FU








Claudio Pardini Cattani (DANOZZANO),




pittore, architetto, opera nel campo dei beni culturali e ambientali;




propone la sua interpretazione artistica.





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Email: claudiopardinicattani@gmail.com








ARTE/PITTURA : LA SCACCHIERA






















L'eterno dualismo






tra conservazione e innovazione






che si ripete con ogni civiltà, in ogni cultura.



Claudio Pardini Cattani (DANOZZANO),
pittore, architetto, opera nel campo dei beni culturali e ambientali;
propone la sua interpretazione artistica.

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Email: claudiopardinicattani@gmail.com








ARTE/PITTURA : CONSAPEVOLEZZA COSMICA






















Dalla Materia allo Spirito Puro Pensiero,






esteso all'Universo.












Claudio Pardini Cattani (DANOZZANO),






pittore, architetto, opera nel campo dei beni culturali e ambientali;






propone la sua interpretazione artistica.







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Email: claudiopardinicattani@gmail.com












ARTE/PITTURA : IL FRUTTO DELL'UNIVERSO






















Semi di infiniti Universi, nascenti, latenti, vibrazioni energetiche, onde, stringhe.






L'uomo: vibrazione cosmica, uno dei frutti di questo universo.






Quanti altri frutti sconosciuti?












Claudio Pardini Cattani (DANOZZANO),






pittore, architetto, opera nel campo dei beni culturali e ambientali;






propone la sua interpretazione artistica.







Immagini protette da copyright
Email: claudiopardinicattani@gmail.com












ARTE/PITTURA : ORIZZONTE DEGLI EVENTI




Radiazione del corpo nero.


Buchi neri e bianchi.


Annichilazione e produzione del reale e del virtuale.




Claudio Pardini Cattani (DANOZZANO),


pittore, architetto, opera nel campo dei beni culturali e ambientali;


propone la sua interpretazione artistica.



Immagini protette da copyright
Email: claudiopardinicattani@gmail.com






ARTE/PITTURA : ARABA FENICE COSMICA






































L’Universo nel suo eterno ritorno.








Dal big bang al big crunch al big bang.
















Claudio Pardini Cattani (DANOZZANO),








pittore, architetto, opera nel campo dei beni culturali e ambientali;








propone la sua interpretazione artistica.









Immagini protette da copyright
Email: claudiopardinicattani@gmail.com
















giovedì 28 maggio 2009

LA CRESCITA DEL PIL CORRISPONDE IN ASSOLUTO ALL’AUMENTO DEL BENESSERE? KENNEDY.

“La crescita del PIL contribuisce ad aumentare il benessere nel momento in cui elimina la povertà e permette alle persone di crescere e di esprimersi pienamente da ogni punto di vista. Però oltre una certa soglia, le indagini dicono che l’aumento del PIL ( sostenuto dai consumi superflui ) produce un calo del benessere e della felicità e produce depressioni, intolleranze, disgregazione sociale, riduzione della vivibilità “.
Robert Kennedy sul PIL, 18 marzo 1968.
Kennedy, in piena campagna presidenziale, attaccò duramente la menzogna su cui poggia la misurazione della felicità in base al Pil : “ Il calcolo del nostro Pnl tiene conto dell’inquinamento atmosferico, della pubblicità delle sigarette e delle corse in autoambulanza per soccorrere i feriti sulle strade. Mette in conto i sistemi di sicurezza che acquistiamo per proteggere le nostre case e il costo delle prigioni in cui rinchiudiamo coloro i quali riescono a penetrarvi. Integra la distruzione delle nostre foreste di sequoie e la loro sostituzione con un’urbanizzazione tentacolare e caotica. Comprende la produzione di napalm , delle armi nucleari e delle automobili blindate della polizia destinate a reprimere i disordini nelle nostre città. Mette in conto ……. i programmi televisivi che glorificano la violenza allo scopo di vendere i giocattoli corrispondenti ai nostri bambini. In compenso il Pil non tiene conto della salute dei nostri figli, della qualità della loro istruzione né dell’allegria dei loro giochi. Non misura la bellezza della nostra poesia o la solidità dei nostri matrimoni. Non pensa a valutare la qualità dei nostri dibattiti politici o l’integrità dei nostri rappresentanti. Non tiene conto del nostro coraggio, della nostra saggezza o della nostra cultura. Non dice nulla della nostra pietà o dell’attaccamento al nostro paese. In breve, il Pnl misura tutto, tranne quello che rende la vita degna di essere vissuta”.
Robert Kennedy fu assassinato poche settimane dopo aver lanciato questo appassionato atto di accusa pubblico e di aver proclamato la sua intenzione di riaffermare l’importanza di ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
… in questi quaranta anni non c’è stato quasi alcun segno che il suo messaggio venisse ascoltato, compreso, accettato e ricordato…..
Alcuni osservatori notano che la metà circa dei beni cruciali per la felicità umana non hanno un prezzo di mercato e non si possono acquistare nei negozi. Quale che sia il contante e il credito di cui disponiamo, non troveremo in un centro commerciale l’amore e l’amicizia, i piaceri della vita familiare, la soddisfazione di prenderci cura dei nostri cari o di aiutare un vicino in difficoltà, l’autostima per un lavoro ben fatto , la gratificazione dell’ “istinto di operosità” che chiunque possiede, la simpatia e il rispetto dei colleghi di lavoro e delle altre persone con cui abbiamo a che fare; e non potremo ottenere la libertà dalle minacce dell’indifferenza, del disprezzo, delle offese e dell’umiliazione. Inoltre guadagnare denaro sufficiente per potersi permettere quei beni che si possono trovare solo nei negozi incide molto sul tempo e sulle energie che restano per procurarsi e godersi beni come quelli sopra elencati, che non vengono prodotti per il mercato e non sono in vendita.
Può accadere e spesso accade, che le perdite superino i guadagni e che la capacità dell’accresciuto reddito di generare felicità sia inferiore all’infelicità data da uno scarso accesso ai beni che “ non si possono acquistare con il denaro”. (Bauman)

domenica 24 maggio 2009

INTER MILAN IUVENTUS

Milan.
Fischi, striscioni, contestazione l'amara partita di Berlusconi
Tifosi rossoneri contro il presidente del Consiglio: "Sono anni che compri bidoni e figurine, quest'anno chi compri...veline?"di FABRIZIO BOCCA


COMMENTO: ormai lo "strumento" Milan non gli serve più!

sabato 2 maggio 2009

BUSINESS EMERGENZE

la sintesi satirica di Altan pubblicata sull'Espresso

domenica 26 aprile 2009

ABRUZZO: SOTTOVALUTAZIONE TERREMOTO

Dopo la tragedia di San Giuliano di Puglia e la legge che ne è seguita, nessun intervento preventivo è stato fatto in una delle zone notoriamente a più alto rischio sismico d'Italia.
Nulla in fatto di esercitazioni, preparazioni di luoghi attrezzati per una tendopoli, nulla per qualsivoglia emergenza.
Le istituzioni abruzzesi avevano ottenuto che la commissione grandi rischi si riunisse per fare il punto della situazione dopo mesi in cui incessantemente si erano ripetute centinaia di scosse sismiche e dove alcuni scienziati e tecnici “non omologati”avvertivano dell’imminenza di una scossa sismica importante che poteva causare seri danni alle cose e alla popolazione; tale riunione è avvenuta pochi giorni prima del verificarsi della scossa disastrosa e si è conclusa con un “ state tutti tranquilli, non c’è nessun pericolo “, la gente è stata invitata a rimanere nelle case.

La cosa paradossale, vergognosa, irresponsabile, è che questionando su di una zona tra le più pericolose del l’Italia dal punto di vista sismico e in presenza di ripetute scosse protrattesi per mesi non si è organizzato un presidio di pronto intervento, non si sono fatte esercitazioni di evacuazione e di comportamento in caso di sisma importante, non si sono individuati i punti di raccolta, non sono state date informazioni alla gente che ha ricevuto solo assicurazioni che nulla di grave sarebbe successo per cui doveva stare tranquilla.
Il tentativo, nella trasmissione di Santoro, di una rappresentante della protezione civile che ha dichiarato che non aveva senso organizzare presidi di pronto intervento poiché essendo tutta l’italia a rischio sismico, il terremoto poteva avvenire dovunque e quindi era impensabile concentrare mezzi e soccorsi in una specifica zona è stata un’affermazione irresponsabile perché non prendeva atto della particolarità abruzzese che da mesi era appunto oggetto di ripetute scosse.
Quale altra parte d’Italia poteva paragonarsi in quel momento all’Abruzzo?
Una colpevole enorme sottovalutazione della situazione da parte del Governo e della Protezione Civile si è compiuta sul caso Abruzzo.
Un esempio emblematico: i soccorritori della protezione civile, animati da grande coraggio e impegno, si sono trovati in difficoltà circa la localizzazione delle aree di intervento poichè non potevano fare affidamento neanche su uno stradario ( NON ESISTEVA !) e quindi non erano nemmeno in grado di individuare le vie da dove provenivano richieste di soccorso!

Su ciò è stato steso un velo di silenzio da parte del Governo, aiutato dall’opposizione, solo l’Italia dei Valori con Di Pietro ha denunciato la situazione e i mass media generalisti e privati lo hanno relegato in un angolo cercando di screditarlo.

ABRUZZO: UN TERREMOTO ANNUNCIATO

da internet:
MASSIMO GALLUCCI, (vittima del terremoto, professore e direttore Uc di Neuroradiologia Università-Asl dell'Aquila)

Da quasi 4 mesi erano state registrate quasi 200 scosse con epicentro a L'Aquila e dintorni. Non poteva essere un evento che rientra nei limiti del normale, come si è sentito dire. Nelle ultime settimane erano incrementate di numero ed intensità. Eppure le voci ufficiali erano rassicuranti. "Non creiamo allarmismi".
Nessuno ha offerto istruzioni calme, rassicuranti, civili, informate. La mia piccola storia assieme alle centinaia di storie di amici, mi ha insegnato che se avessi avuto una torcia elettrica sul comodino non mi sarei fratturato la colonna vertebrale, se avessi avuto un cellulare a portata di mano avrei chiesto aiuto per me e per il palazzo accanto, se molti avessero parcheggiato almeno un'auto fuori dal garage ora l'avrebbero a disposizione, se in quell'auto avessero (e io avessi) messo una borsa con una tuta, uno spazzolino da denti e una bottiglia d'acqua, si sarebbero tollerati meglio i disagi. Se si fosse tenuta una bottiglia d'acqua sul comodino, se si fosse evitato di chiudere a chiave i portoni di casa, se si fosse detto di studiare una strategia di fuga.... Pensate a chi è rimasto incarcerato per ore senza poter comunicare con l'esterno perché aveva il cellulare in un'altra stanza, o perché non trovava al buio le chiavi di casa, come le ragazze di un palazzo a fianco a me già semi sventrato: 6 ore sotto un letto, con la terra che continuava a tremare, perché la porta era chiusa a chiave, senza una torcia elettrica e senza cellulare per chiedere aiuto! E inoltre, se invece di una decina di vigili del fuoco in servizio ci fosse stata una maggiore disponibilità di forze con mezzi già sul posto, piuttosto che aspettarli da altrove, quegli eroi del quotidiano che sono i nostri vigili del fuoco e i volontari della Protezione Civile avrebbero potuto lavorare in condizioni migliori. Piccole cose. A costo irrisorio. Spero che i nostri figli possano fare affidamento su una società più civile".

mercoledì 22 aprile 2009

ADSL OLTRESERCHIO storia di una BUFALA ! 3


La ringrazio innanzi tutto per l'interessamento e un grazie anche al presidente Nardi.
Le faccio presente che non mi risulta che sia vero che la Circoscrizione 5 sia coperta da Eutelia perchè i paesi di Nozzano Castello e Nozzano S.Pietro, Balbano, Castiglioncello non hanno alcun servizio a proposito. Gli altri paesi come S.Maria a Colle, Ponte S.Pietro,S.Macario, Farneta e Maggiano sono coperti dall'ADSL via cavo es. TELECOM che non hanno niente da condividere con il progetto Banda Larga nelle zone Rurali, finanziato addirittura con soldi europei, del quale dovrebbe essere distributrice Eutelia. Le faccio altresi presente che l'amministratore di Telnet srl , Claudio Ceravolo,società incaricata d'installare le antenne, con il quale ho avuto scambi epistolari, è alla ricerca di un sito e mi ha dato l'idea che si brancoli nel buio. Al di là di quest'ultime considerazioni personali, la cosa mi sembra molto superficiale e improvvisata, anche perchè nella riunione fatta al foro Boario sei mesi fa, alla presenza del presidente della Circoscrizione 6 Sig . Nardi e della 5 Sig. Bini, dell'Assessore Luca Leone del Comune di Lucca, dell'Assessore della Provincia di Lucca Francesco Bambini, si dava per scontato la copertura della zona dalle antenne installate in via del poggetto a S.Anna Lucca, cosa che non risulta fattibile tecnicamente perchè trasmettendo su una frequenza di 5Ghz l'onda e quasi lineare e quindi risulta coperta dagli ostacoli naturali(scusi i termini ma non sono un tecnico e mi hanno spiegato in questa maniera la cosa).Sempre secondo una mia opinione personale penso che si voglia fare le nozze coi fichi secchi. Mi spiego meglio: per installare sulla propria casa due pannelli ripetitori grossi quanto una scatola di camicia e un alimentatore, si da in cambio internet gratis, per intenderci 34.90 euro al mese, ma lei sa quanto spenderebbero se dovessero installare un traliccio o prenderne in affitto uno? E se io non pagassi la luce e me la staccassero, s'immagina gli utenti che ricevono il segnale da me cosa farebbero, forse una colletta per riavere internet?
Io vorrei arrivare a capire come hanno fatto a vincere la gara, ma forse è meglio che lo chieda alla comunità europea attraverso i canali ufficiali non appena si sarà insediato il nuovo parlamento anche perchè non vi sia sperpero di denaro pubblico ed il lavoro eseguito sia conforme al bando di appalto che si sono aggiudicato.
Grazie

Cordiali saluti

Giuseppe Politi

ADSL OLTRESERCHIO storia di una BUFALA ? 2


Salve, sig Politi

Il Presidente Nardi mi ha girato la sua mail in quanto "persona informata dei fatti".

Provo a rispondere con le informazioni a mia disposizione. La Circoscrizione 5 risulta in parte già coperta, ma la copertura di alcune zone dipende dall'attivazione di un paio di siti per la quale Eutelia sta chiudendo in questi giorni gli accordi. In teoria i siti dovrebbero essere già "accesi" la settimana prossima, ma ovviamente sarà bene andare a verificare se questa ipotesi sarà confermata.

Comunque, in generale (anche per gli aspetti "commerciali", oltre che tecnici) Eutelia ha attivato un numero verde informativo e qualcosa su web, come riporto nel seguito:

"Per la sottoscrizione dei singoli servizi è necessario prendere contatto con il proprio agente di zona (Tecnoffice di Lucca) o contattare il numero *800 03 15 15* (post selezione 2) o inviare una E-mail info.regionetoscana@eutelia.it. <mailto:info.regionetoscana@eutelia.it.> Il numero e' attivo 24 su 24 e guida il chiamante nel lasciare le informazioni necessarie per consentire la successiva chiamata da parte del personale Eutelia".

Qualora intendesse utilizzare questo servizio informativo, sarei sinceramente curioso di conoscere l'esito, per valutare la capacità di supporto di questo servizio. Infine abbiamo lamentato ad Eutelia (e anche alla Provincia) una scarsa informazione su web. Pare che un servizio più adeguato sia in questi giorni in attivazione (so che il prototipo è stato presentato pochi giorni fa in regione), spero solo di poterle trasmettere a breve il link.

Anche se come Comune abbiamo un controllo relativo sul processo di attivazione della rete, cerchiamo di tenere sotto pressione i soggetti in gioco; sarei lieto se mi volesse tenere informato sugli sviluppi (spero positivi).

Cordiali Saluti
Riccardo Del Dottto


-----Riccardo Del DottoResp. Sistemi Informativi e StatisticaComune di LuccaVia S.Paolino, 14055100 Lucca - ItalyTel. +39 0583 442902Fax +39 0583 442910deldottor@comune.lucca.it

ADSL OLTRESERCHIO ovvero la "BUFALA" 1

Spett. Presidente Circoscrizione 6
Sig. Nardi

dopo la riunione fatta nei mesi scorsi al Foro Boario sulla possibile estenzione della Banda Larga tramite wireless anche alle Circoscrizioni 5 e 6, e il famoso Connectivity Day, mi risulta che anche la sua Circoscrizione, come la 5 quella dove abito io, non risulta coperta dal servizio. Sono venuto anche a sapere che da via del poggetto a S,Anna, non riescono a trasmettere nella mia zona perchè l'antenna è collocata troppo bassa e penso quindi anche nella sua zona.
Desidererei sapere se la sua zona è coperta oppure no e se si prevedono azioni di pressione presso la ditta Eutelia al fine di rispettare gli impegni presi perchè a noi poveri cittadini già declassati per tanti versi non interessano cerimonie in pompa magna ma le reali funzionabilità del servizio.

Distinti saluti , Giuseppe Politi

Nozzano Castello, Lucca

domenica 19 aprile 2009

TUTTI A CASA! LO SPOT E' FINITO

TUTTI A CASA, LO SPOT E' FINITO.
ORA E' TEMPO DEL FARE, POSSIBILMENTE COME PRIMA E PEGGIO DI PRIMA.
BASTA CON LE CRITICHE DELLA STAMPA.
BASTA CON LA RICERCA DELLE RESPONSABILITA'.
LA PRIORITA' E' DEL FARE.
LA PREVENZIONE NON PORTA CONSENSI ELETTORALI, LA RICERCA DELLE RESPONSABILITA' PURE, IL RISPETTO DELLE REGOLE NEANCHE, I CONTROLLI SONO DI OSTACOLO.
LE EMERGENZE CONTINUERANNO AD ESSERCI, GARANTIRANNO SPOT E BUSINESS E SE GESTITE BENE, CON L'AUSILIO DI UN GRANDE ED EFFICIENTE APPARATO MEDIATICO, POSSIBILMENTE RIGOROSAMENTE A SENSO UNICO, ESSE SI CHE GARANTIRANNO SUCCESSI ELETTORALI E VANTAGGI PER I SOLITI NOTI.
PEGGIO PER I MORTI, PRESTO DIMENTICATI, E PER I CITTADINI CHIAMATI A PAGARE COME SEMPRE DI TASCA LORO PER LA SCELLERATEZZA DEL SISTEMA ORMAI BEN COLLAUDATO.

SPREZZO DELLE REGOLE


IL CORRIERE 19.04.2009
LE DICHIARAZIONI NELL'INCONTRO CON LE FAMIGLIE FRANCESCANE

Napolitano: «Bilancio del terremoto aggravato dallo sprezzo delle regole»
E sulla crisi economica il capo dello Stato ha detto: «Provocata da sete di potere e mancanza di valori»
ROMA - «Quando oggi pensiamo e soffriamo per le vittime e per i danni provocati dal terremoto in Abruzzo non possiamo non ritenere che anche qui abbiano contato in modo pesante e abbiano contribuito alla gravità del danno umano e del dolore umano comportamenti di disprezzo delle regole, disprezzo dell'interesse generale e dell'interesse dei cittadini». Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricevendo nella Tenuta di Castelporziano una delegazione delle famiglie francescane. LA CRISI - Il capo dello Stato, rivolgendosi ai Francescani, si è chiesto: «Non sono stati forse questi fenomeni e questi comportamenti» legati «a un indubbio e allarmante decadimento di valori spirituali, umani e morali» a rappresentare «una delle cause della crisi che oggi affligge le nostre economie e le nostre società?». «Parlo di comportamenti dettati da avidità, dalla sete di ricchezza e di potere, dal disprezzo dell'interesse generale e dall'ignoranza di valori elementari di giustizia e di solidarietà ». LE REAZIONI La capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro attacca Silvio Berlusconi e loda Giorgio Napolitano per le loro differenti dichiarazioni sul terremoto. «Sono stupefacenti le dichiarazioni del Presidente del Consiglio s -ulle inchieste che la magistratura sta compiendo per verificare ed accertare se esistano responsabilità nella tragedia del terremoto. Proprio oggi, mentre il Presidente della Repubblica lancia un accorato monito per condannare chi, infischiandosene della vita dei cittadini e preoccupandosi solo del proprio lucro, ha costruito senza tener conto delle regole».I FRANCESCANI - I francescani d'Italia, per la prima volta ricevuti da un presidente della Repubblica in occasione degli 800 anni dell'Ordine, assicurano a Giorgio Napolitano un impegno forte, spirituale e materiale, a sostegno dei terremotati d'Abruzzo e la loro vicinanza a tutti gli italiani, nel segno dei valori del santo patrono della nazione che «sono anche alla base della carta costituzionale». «Per San Francesco - ha detto il ministro generale dell'ordine dei frati minori, Josè Rodroguez Carballo, ricevuto con una delegazione di 26 francescani - è fondamentale la continua ricerca del dialogo con tutti e l'impegno ad accogliere la diversità come una ricchezza che l'altro ci offre». Il presidente della conferenza italiana dei frati minori cappuccini, frate Aldo Broccato, da parte sua, si è soffermato sulle iniziative per il terremoto. «Confermiamo il nostro impegno - ha poi aggiunto - soprattutto nell'animazione e formazione dei giovani affinchè promuovano il valore alto della fraternità universale perchè i 'lebbrosi' della nostra epoca - ha concluso - possano sentire l'abbraccio della misericordia, della solidarietà e della accoglienza e perchè l'Italia come popolo e territorio sia riflesso dell'amore e della bellezza del creatore».
18 aprile 2009
Rodroguez Carballo, ricevuto con una delegazione di 26 francescani - è fondamentale la continua ricerca del dialogo con tutti e l'impegno ad accogliere la diversità come una ricchezza che l'altro ci offre». Il presidente della conferenza italiana dei frati minori cappuccini, frate Aldo Broccato, da parte sua, si è soffermato sulle iniziative per il terremoto. «Confermiamo il nostro impegno - ha poi aggiunto - soprattutto nell'animazione e formazione dei giovani affinchè promuovano il valore alto della fraternità universale perchè i 'lebbrosi' della nostra epoca - ha concluso - possano sentire l'abbraccio della misericordia, della solidarietà e della accoglienza e perchè l'Italia come popolo e territorio sia riflesso dell'amore e della bellezza del creatore».
18 aprile 2009
IL CORRIERE 19.04.2009