domenica 13 gennaio 2008

OCCORRE UN CAMBIO DI PARADIGMA PER LA MOBILITA'


Dai dati resi noti sulla qualità dell’aria
apprendiamo che….
Lucca è la città più inquinata della Toscana!


PROPOSTA DI UN SISTEMA DELLA MOBILITA’ URBANA LUCCHESE

L’Area urbana lucchese soffre di una forte, cronica anemia:

- mediocre accessibilità al centro storico
- congestione viaria progressivamente crescente mano a mano che ci sia avvicina al centro
- mediocre accessibilità al sistema produttivo esistente

Occorre una terapia d’urto che dia risposte risolutive basate su di un cambio di paradigma che privilegi la rotaia rispetto alla gomma assieme alla realizzazione degli assi viari previsti dalla strumentazione urbanistica esistente, in maniera meno impattante possibile.

La cronica anemia si risolve non con più gomma, bensì con più ferro + ferro, + ferro.

Da uno studio recentemente fatto, risulta che l’Italia ha il più alto chilometraggio di autostrade rispetto ai paesi europei e il minor chilometraggio di linee ferrate che risulta essere il seguente: in Germania il 60%, in Francia il 50%; in Italia solo l’8%. Quello che occorre sono itinerari di drenaggio del traffico nelle aree urbane, traffico di attraversamento o generato dal sistema urbano stesso.

Oggi scontiamo l’incapacità pianificatoria del fare urbanistica a livello nazionale, attraverso l’inadeguatezza legislativa.
E scontiamo l’incapacità pianificatoria a livello locale, sommata alla cronica incapacità amministrativa gestionale .
Le opere infrastrutturali previste nei Piani Regolatori che si sono succeduti negli anni passati non sono state realizzate e molte di tali opere oggi non sono più realizzabili in quanto, non avendo proceduto ad una indemanializzazione di tali aree, queste stesse sono state saturate da una progressiva urbanizzazione resa possibile dalla scadenza dei vincoli e dall'accondiscendenza e miopia delle varie amministrazioni che hanno governato il territorio.
La città si è espansa senza dotarsi di quegli ingredienti di urbanità che sono essenziali per garantire la vivibilità del sistema urbano nel suo complesso. ( Le strade che servivano non sono state fatte, quelle realizzate negli spazi residuali, spesso sono andate a confliggere con gli insediamenti nel frattempo realizzatesi, non sono state realizzate le piazze, il verde pubblico, i parcheggi ecct, ecct.).

Risultato: promiscuità, confusione e congestione urbana, oltre ad una mancanza di qualità, identità e vivibilità delle aree urbanizzate.

Il cambio di paradigma, necessario, già intrapreso da tante città europee, consiste nel ripensare il sistema della mobilità in termini innovativi, per Lucca, paradossalmente si tratterebbe di un ritorno ad un’esperienza già vissuta in passato quando il tram (perché è l’utilizzo di questo mezzo che concretizza il cambio di paradigma ), collegava le frazioni periferiche con il centro storico.

Alla luce di tutto ciò proponiamo di realizzare nell’area urbana lucchese, un sistema tranviario che colleghi le frazioni ai parcheggi periferici e al centro storico.

Ciò assieme all’adeguamento viario possibile e ferroviario necessario, compresi i famosi “tronchetti” a servizio dell’area produttiva nella piana lucchese e nella media valle.

L’ obiettivo da raggiungere e raggiungibile, consiste:
- nel dare una migliore accessibilità al sistema urbano composto dagli insiemi Città, aree produttive, territorio.
- nel puntare ad una maggiore sicurezza del sistema mobilità
- nel raggiungere una maggiore integrazione tra i sistemi della mobilità e una maggiore integrazione tra il sistema della mobilità e il territorio. Ciò significherebbe ricadute importanti sulla qualità urbana, a cominciare da una maggiore fruibilità dei percorsi non solo in senso longitudinale ma anche trasversale ( ciò è possibile attraverso la realizzazione di percorsi protetti, ossia tranviari, ciclabili, pedonali).
- altro obiettivo importantissimo, prioritario, da raggiungere, è quello della riduzione dell’inquinamento che minaccia seriamente la salute della popolazione, in generale la vivibilità. L’inquinamento, con la congestione viaria, riducono inoltre le possibilità di accesso e di fruizione dell’area urbana.

In Toscana emblematica è l’esperienza di Prato che ha attivato questo cambio di paradigma, con l’intento di togliere gli ingorghi delle macchine dalle strade, recuperare la funzione trasversale delle stesse, consentire ai cittadini di rivivere la Città, e al contempo di migliorare la qualità dell’aria da respirare e la mobilità delle merci e delle persone.

Lucca, 13.01.2008 - C. Insieme per l’Oltreserchio

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