martedì 29 gennaio 2008

BUFFONE MASTELLA

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BUFFONE MASTELLA

Se un politico non mantiene le promesse fatte ai propri elettori, non attuando cio' che si era proposto di fare durante il suo mandato, non e' reato additarlo come un 'buffone'. Non si tratta, infatti, di critiche alla persona ma al suo operato politico-amministrativo. La Cassazione così si è recentemente espressa.

In tal senso chi più di Mastella può essere definito buffone? Nessuno. Mastella rappresenta il massimo dei buffoni oggi presenti in Italia, avendo tradito il mandato che gli elettori gli avevano affidato, con la sciagurata iniziativa di far cadere il Governo da essi scelto, di cui Mastella faceva parte.

Premesso ciò, da qualche tempo la Banca d’Italia ha accertato che dal 2000 al 2006, i redditi dei lavoratori dipendenti sono rimasti praticamente fermi ( + 0,3% ) anzi, hanno perso il loro potere di acquisto poiché i prezzi, il costo della vita è aumentato, infatti, per esempio, i redditi dei lavoratori autonomi sono aumentati del 13,1%, senza contare i costi delle bollette e delle varie tariffe che sono andate ben oltre tale aumento.
C’è quindi una grande sofferenza della categoria , variamente articolata ( comprensiva dei precari ), dei lavoratori dipendenti.
Di questa cosa, che ha dei riflessi negativi anche sull’economia, poiché se il cittadino non ha soldi, non spende e quindi non consuma e quindi non contribuisce allo sviluppo del paese, se ne sono accoti anche alcuni poteri forti.
Se ne sono accorti Confindustria con Montezemolo e la Banca d’Italia con Draghi; essi hanno infatti sottolineato la neccessità di adeguare i redditi troppo bassi dei lavoratori dipendenti italiani ( in Europa mediamente inferiori del 20% ), preoccupati della contrazione dei consumi e della crescita. La stessa cosa da tempo era richiesta dai Sindacati.
La priorità del Governo Prodi, dopo aver risanato il bilancio dello Stato, rimediando ai buchi del precedente governo Berlusconi, era quello di procedere ad un riadeguamento dei redditi dei lavori dipendenti, attraverso la detassazione degli aumenti in busta paga e la chiusura dei contratti fermi da annni.
Nel 2008 questa era la priorità del governo Prodi, assieme alla riforma elettorale, per via parlamentare o comunque attraverso il referendum di aprile.
Finalmente speravamo di raccogliere qualcosa e il tradimento di Mastella e del suo partito, l’UDEUR, ( con l'eccezione del senatore Cusimano, prontamente licenziato dal partito ) ha annullato tutto ciò.
Dopo che Berlusconi non era riuscito a far cadere il governo Prodi e stava in sofferenza all’interno della sua coalizione che sembrava sul punto di collassare, Mastella si è reso conto che aveva un asso nella manica che valeva una miniera d’oro: lui e solo lui poteva far cadere il governo Prodi e ridare la palla a Berlusconi che con gioia l’ha raccolta al volo, ricompattando tutta la sua coalizione, vista la prospettiva di ritornare ad occupare le poltrone in tempi brevissimi.
Naturalmente Berlusconi sarà estremamente riconoscente nei confronti di Mastella, cioè nei confronti di colui che l’ha rimesso in carreggiata alla grande, per cui c’è da aspettarsi, come già vari organi di stampa hanno anticipato, che elargirà incarichi prestigiosi ai meritevoli ( Mastella e companY ) oltre naturalmente a stoppare “ quell’ingiusto giustizialismo del partito delle toghe" che tanto perseguita lui e l’amico di Ceppaloni.
A Prodi e Veltroni: ditele queste cose! Dite agli italiani che i traditori che hanno fatto cadere il Governo hanno scippato agli italiani il riadeguamento dei salari e degli stipendi, hanno sabotato la trattativa che avrebbe portato entro giugno alla chiusura dei contratti fermi da anni: Ditelo agli italiani che i traditori hanno pensato solo alla loro sopravvivenza politica, tradendo il mandato dato dagli elettori. Ditelo, gridatelo e forse tutto non è perduto!

Lu, 29.01.2008, Beria Selvaggia

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