domenica 27 gennaio 2008

GIORNATA DELLA MEMORIA

Dal Corriere della Sera:

Treno per Auschwiz, la memoria sui binari

Seicento ragazzi italiani hanno ripercorso il viaggio dei deportati nei lager. Altri 700 in partenza da Milano
CRACOVIA (Polonia) – I vagoni sono accoglienti e riscaldati. E ognuno, a bordo, ha il suo posto a sedere. Nulla a che vedere con i carri bestiame che negli anni bui delle leggi razziali e del conflitto mondiale hanno trasportato centinaia di migliaia di ebrei e di dissidenti politici dall'Italia ai campi di concentramento e di sterminio della Polonia. Ma il viaggio che 600 ragazzi hanno compiuto da Carpi a Cracovia ha ripercorso lo stesso itinerario di allora. E lungo il tragitto ha fatto tornare la mente alla tragedia delle deportazioni di massa e dell'olocausto.
I TRENI PER AUSHWITZ - Un viaggio della memoria nel Giorno della memoria (la commemorazione di quei tragici eventi che nel 2000 è diventata un appuntamento istituzionale), per non dimenticare e per tramandare, a settant'anni dall'entrata in vigore dei famigerati «Provvedimenti per la difesa della razza», il ricordo di quanto avvenne in un'Italia e in un'Europa che ai giovani d'oggi possono apparire tanto lontane. L'iniziativa è promossa dalla Fondazione Fossoli in collaborazione con gli enti locali e con l'alto patrocinio della Presidenza della Repubblica e delle massime istituzioni italiane. Sono due i treni speciali diretti in Polonia: al primo, partito da Carpi venerdì pomeriggio, si aggiungerà quello che, con a bordo altri 700 studenti, lascerà domenica in serata il binario 21 della stazione Centrale di Milano, lo stesso, collegato con un montacarichi ai sotterranei della stazione, da cui un tempo partivano i carri piombati con i prigionieri destinati ai lager.
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-->ANCHE BERTINOTTI - A Milano ci sarà anche il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, a portare il saluto delle istituzioni ai ragazzi in partenza, che lunedì parteciperanno alla commemorazione internazionale anel campo di Birkenau. Saranno molte le delegazioni che giungeranno dall'Italia in autobus o aereo. Ma quella del doppio «Treno per Aushwitz» è singolare proprio per il valore evocativo di un viaggio sulle orme di coloro che quel viaggio lo compirono più di sessant'anni fa senza mai più fare ritorno in patria.
COME 60 ANNI FA - Sul convoglio partito da Carpi c'era lo scrittore e conduttore televisivo Carlo Lucarelli (■ «Film e libri non bastano», le sue parole al Corriere.it), non nuovo all'iniziativa, che raccoglierà materiale per i suoi libri e le sue trasmissioni e che a Cracovia terrà un reading sul tema della deportazione e dello sterminio dei prigionieri dei campi. La stazione della cittadina emiliana sorge a pochi chilometri dall'ex campo di concentramento e smistamento di Fossoli (www.fondazionefossoli.it) e proprio da qui partivano a migliaia, ignari di quanto sarebbe loro successo, i futuri internati. Anche noi abbiamo partecipato al viaggio. Per rivivere la storia, occorre passare attraverso la consapevolezza che i «veri» convogli portavano circa 2.000-2.500 deportati per volta. I vagoni merci contenevano ognuno dalle 80 alle 120 persone. E la meta più frequente era proprio il campo di Auschwitz Birkenau.
«NON E' UNA GITA» - Il viaggio dall'Emilia alla piccola banchina universalmente nota come "l'ultima fermata" o la "rampa degli ebrei" - la "Judenrmape" in tedesco -, la stessa «sempre illuminata» che Primo Levi aveva descritto in Se questo è un uomo, dura 22 ore. A bordo è un susseguirsi di momenti di confronto, conferenze, musica. Un contenitore di proposte didattiche per studenti ed insegnanti che per mesi si sono preparati a questo appuntamento. «Tutti sanno che non si tratta di una gita scolastica – spiega Silvia Mantovani, responsabile del progetto «Un treno per Aushwitz» - I ragazzi hanno frequentato laboratori didattici e gli insegnanti hanno partecipato a momenti formativi fin dall'inizio dell'anno scolastico per affrontare al meglio l'incontro tra la conoscenza e la storia».
IL PROGRAMMA - I ragazzi si immergeranno in pieno nella drammatica realtà dei lager, visitando il blok italiano del campo di Auschwitz, osservando da vicino le camere a gas e i forni crematori. Una domenica decisamente diversa, ripensando ai tanti loro coetanei che sessant'anni fa in queste baracche trascorrevano i loro ultimi giorni di vita. Lunedì, poi, tutte le delegazioni partite dall'Italia si riuniranno e parteciperanno insieme alla cerimonia conclusiva e alla fiaccolata al campo di Birkenau

L'ARRIVO – Varcato l'ultimo confine, in Polonia il treno viene accolto da un rigido freddo, ma della temuta neve neanche l'ombra. Quando il convoglio giunge in stazione, gli studenti scendono in modo ordinato, non chiassoso. Ma non è per la stanchezza del lungo trasferimento. Il primo piede poggiato sul suolo polacco riaccende il ricordo di storie e racconti letti sui libri di scuola e le immagini di film e sceneggiati. No, non è davvero una gita scolastica.
Ambra Craighero, 26 gennaio 2008

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