giovedì 1 maggio 2008

1° MAGGIO, LA FESTA DEI LAVORATORI

La festa del 1° Maggio è occasione importante per riaffermare la centralità del Lavoro e della Persona nella Società di oggi, in tutto il Mondo.

L’obiettivo che ci dobbiamo prefiggere è quello di allargare a tutto il Mondo le conquiste dei Lavoratori ( riguardo ai salari, alla tutela dei lavoratori, alla salute, alla sicurezza, alla pari dignità dei generi ) attraverso una globalizzazione dei diritti e dei doveri codificati ai livelli più alti.
Una globalizzazione dei diritti e dei doveri che si affianchi alla sfrenata globalizzazione economica e finanziaria già in atto da un quindicennio, che stimoli anche una globalizzazione politica, specialmente sulle problematiche globali emergenti ( inquinamento, energia, pace, fame, sviluppo ).

Purtroppo la globalizzazione finanziaria è essenzialmente speculativa e produce squilibri con conseguenti grandi ricchezze per pochi e immense povertà per interi popoli.
La globalizzazione economica, capace di controllare e condizionare le politiche degli Stati, non più sovrani, sta producendo forti spinte affinché il riequilibrio nelle condizioni di lavoro sia raggiunto puntando ai livelli più bassi, caratteristici dei paesi orientali, dove si verifica un vergognoso sfruttamento del lavoro minorile, dove non ci sono regole, dove i ritmi di lavoro sono insostenibili impegnando i lavoratori 12-14-16 ore il giorno, dove non c’è quindi spazio per una crescita culturale e di consapevolezza che possa aprire le porte ad una realizzazione delle Persone, concepite dall'attuale sistema mercatista solo come merce e strumento di produzione del profitto per i padroni.

Cose vecchie che pensavamo in parte superate ma che, con la globalizzazione, sono ritornate prepotentemente alla ribalta e manifestano l’intenzione di erodere e cancellare le conquiste dei Lavoratori.

Il Capitalismo globalizzato ( da alcune parti chiamato “mercatismo” ), economico e finanziario ha lanciato un’offensiva mondiale con l’obiettivo di creare una nuova umanità schiavizzata in cui i detentori dei poteri forti si arricchiscono sempre di più.

Si tratta di una nuova, pericolosissima forma di totalitarismo economico che appunto punta a schiavizzare il mondo.

Per questo dobbiamo rivendicare con forza i diritti-doveri conquistati dai Lavoratori ed estenderli in tutto il mondo e allo stesso tempo chiamare la classe politica ( espressione del popolo ) ad impegnarsi su questo strategico obiettivo ed inoltre ad affrancarsi dall’attuale stato di subordinazione nei confronti dei poteri economici.

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