domenica 26 dicembre 2010

DOVE STIAMO ANDANDO?

Il Papa ha evocato la caduta dell'Impero Romano, la fine della nostra civiltà (se quella in cui viviamo si può chiamare tale). Stiamo divorando il mondo come un verme il torsolo di una mela. La notizia del giorno è che i sindacati negoziano la produttività e i salari con la Fiat che produrrà nuovi modelli che nessuno comprerà. E' come giocare a poker con il morto, un accanimento terapeutico nella speranza di conservare il posto di lavoro. Chi è nella scatola non può pensare, non vede alternative. Le centrali nucleari, i rigassificatori, il petrolio, tutto quanto fa energia. Ma questa energia a cosa serve? Che scopo ha se non l'autodistruzione? Perché lavorare per produrre e per acquistare beni inutili? Il nulla in cambio di anni di vita.
L'uomo è una pallina in un flipper. La Terra è forse il migliore dei mondi possibili, un posto incantato che abbiamo trasformato in merce. Ho avuto la fortuna, anni fa, di visitare l'Isola degli uccelli, nelle Seychelles. Le spiagge di sabbia finissima, color dell'oro, erano disseminate di conchiglie grandi come un pugno e gli uccelli nidificavano ad altezza d'uomo. Ti guardavano incuriositi al tuo passaggio. Non avevano alcun timore. Mi ricordò l'alba del mondo, quando all'uomo fu donato il Paradiso Terrestre. La spazzatura di Napoli fa notizia, ma le città senza aria e senza luce, le periferie, le aree edificabili con le nuove acropoli di cemento rappresentano la morte della bellezza e della natura. Un mondo fondato sul denaro, un concetto immateriale che ha preso il controllo assoluto della materia, non solo non è sostenibile, ma anche senza scopo. Togli la mancanza di scopo, di significato a una persona e la trasformi in un consumatore, in una macchina non pensante, forse in un ribelle o in un suicida.
Siamo sospesi tra una nuova distruzione di Atlantide e la conquista delle stelle. Tra l'estinzione della nostra specie e l'infinito. Dovremmo avere i ministeri dello Spirito, dell'Eterna Giovinezza, della Felicità e della Pace e ci ritroviamo i ministeri della Guerra e della Repressione Interna (pudicamente chiamati della Difesa e degli Interni). La crisalide che ci avvolge può spezzarsi o rimanere la nostra prigione. Siamo in guerra, divisi tra quello che verrà e una civiltà al tramonto. Tra le ghiande dei maiali e il cielo. ( DAL BLOG DI B.GRILLO)

venerdì 8 ottobre 2010

ADSL NELL' OLTRESERCHIO

Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi rivolge un appello al Presidente della Provincia, al Sindaco,  al Consiglio Comunale, alla Circoscrizione, affinchè si attivino per risolvere la grande discriminazione che a livello informativo sta subendo una parte del territorio lucchese e precisamente le frazioni di Nozzano e Balbano, che ancora oggi non usufruiscono dell’ADSL; le altre forme attivate per la connessione, oltre a risultare più onerose della cablatura con le fibre ottiche, risultano meno efficienti e limitative.
Questa sorta di discriminazione territoriale deve assolutamente cessare, è antidemocratica e crea cittadini di seria A e cittadini di serie B riguardo all’accessibilità delle informazioni ,  accessibilità che oggi significa garanzia di democrazia e pari opportunità sulla scena sociale e  culturale.

Il momento è propizio, visto che con la realizzazione del secondo lotto delle fognature da Nozzano Castello a Balbano, si lavora nella corrispondente sede stradale per l’allocazione delle condotte e quindi contestualmente si potrebbe procedere a mettere in opera anche le condutture in fibra ottica  dell’ADSL da parte di Telecom. Perché ciò accada occorre che Provincia, Comune, Consiglio di Circoscrizione facciano fronte comune e richiedano a Telecom di intervenire portando l’ADSL anche in queste due frazioni ancora purtroppo sprovviste.


OCL.OltreserchioeCollineLucchesi

mercoledì 18 agosto 2010

L'Aquila dimenticata

Da: Biagiotti, Chiara 

Oggetto: FW: L'AQUILA
Data: Giovedì 1 luglio 2010, 12:33

Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero crediti, per conto di Sky. Mi dice che risulto morosa dal mese di settembre del 2009. Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto. Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete crollata. Ammutolisce. Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi di dovere.

Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto. Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un paio di anni fa. Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una

scalinata in selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio. E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città oggi. Ed io lo faccio. Le racconto del centro militarizzato. Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio. Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati. Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire. Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire. E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere. Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i contributi, anche se non lavoriamo. Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti. Anche per chi non ha più nulla.

Che, a luglio, un terremotato con uno stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di retribuzione netta. Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte quelle non

pagate dal 6 aprile. Che lo stato non versa ai cittadini senza casa, che si gestiscono da soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto. Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo. Che io pago, in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma. La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri costruiti a prezzi di residenze di lusso. Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar. Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra. Lontani chilometri e chilometri. Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che muore. E lei mi risponde, con la voce che le trema. " Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo. Chiamate la stampa. Devono scriverlo."

Loro non scrivono voi fate girare.

domenica 27 giugno 2010

RICERCA

L’immensa ricchezza del cosmo, dal microcosmo al macrocosmo, rivelataci dalle scienze, l’appassionato e insaziabile nostro desiderio di conoscerlo e capirlo, i misteri e i paradossi che continuamente fanno capolino dalle nostre ricerche, la sensazione ricorrente che la nostra ricerca non avrà mai fine: tutto ciò può condurci a una sorgente che trascende la nostra comprensione e alla quale ci si avvicina meglio pensandola come amore. Questo amore si autorivela in tutte le pieghe della creazione e ci sta guidando non solo a capire ma piuttosto, o addirittura principalmente, ad amare a nostra volta. Forse a qualcuno sembrerà strano che si sia arrivati a questo punto partendo dalla ricerca scientifica, dal desiderio di comprendere l’universo e noi stessi al suo interno, ma a noi sembra di avere sufficienti indicazioni per poter pacificamente riposare in questa convinzione.

(da “Viandanti nell’Universo”. Astronomia e senso della vita. Geoge Coyne – Alessandro Omizzolo)

martedì 22 giugno 2010

LA COSA BERLUSCONI

“Dev’essere duro vivere quando il potere politico e quello imprenditoriale si riuniscono. Non invidio la sorte degli italiani, però infine è nella volontà degli elettori mantenere questo stato di cose o cambiarlo”.

(Josè Saramago).


Alla fine del maggio 2009, la storica casa editrice Einaudi, ora sotto il controllo di Mondadori, quindi di Berlusconi, rifiutò di pubblicare il libro dello scrittore portoghese Josè Saramago, PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA, ‘il quaderno’. Una raccolta di scritti pubblicati sul suo blog. La polemica politica si infiammò e il libro fu poi pubblicato da Bollati Boringhieri.

ECCO UNO STRALCIO DAL SUO BLOG DOVE DEFINISCE LA "COSA BERLUSCONI":


Non trovo altro nome con cui chiamarlo. Una cosa pericolosamente simile a un essere umano, una cosa che dà feste, organizza orge e comanda in un paese chiamato Italia. Questa cosa, questa malattia, questo virus minaccia di essere la causa della morte morale del paese di Verdi se un profondo rigurgito non dovesse strapparlo dalla coscienza degli italiani prima che il veleno finisca per corrodergli le vene distruggendo il cuore di una delle più ricche culture europee. I valori fondanti dell’umana convivenza vengono calpestati ogni giorno dalle viscide zampe della cosa Berlusconi che, tra i suoi vari talenti, possiede anche la funambolica abilità di abusare delle parole, stravolgendone l’intenzione e il significato, come nel caso del Polo della Libertà, nome del partito attraverso cui ha raggiunto il potere. L’ho chiamato delinquente e di questo non mi pento. Per ragioni di carattere semantico e sociale che altri potranno spiegare meglio di me, il termine delinquente in Italia possiede una carica più negativa che in qualsiasi altra lingua parlata in Europa. È stato per rendere in modo chiaro ed efficace quello che penso della cosa Berlusconi che ho utilizzato il termine nell’accezione che la lingua di Dante gli ha attribuito nel corso del tempo, nonostante mi sembri molto improbabile che Dante l’abbia mai utilizzato. Delinquenza, nel mio portoghese, significa, in accordo con i dizionari e la pratica quotidiana della comunicazione, “atto di commettere delitti, disobbedire alle leggi o a dettami morali”. La definizione calza senza fare una piega alla cosa Belusconi, a tal punto che sembra essere più la sua seconda pelle che qualcosa che si indossa per l’occasione. È da tanti anni che la cosa Belusconi commette crimini di variabile ma sempre dimostrata gravità. Al di là di questo, non solo ha disobbedito alle leggi ma, peggio ancora, se ne è costruite altre su misura per salvaguardare i suoi interessi pubblici e privati, di politico, imprenditore e accompagnatore di minorenni, per quanto riguarda i dettami morali invece, non vale neanche la pena parlarne, tutti sanno in Italia e nel mondo che la cosa Belusconi è oramai da molto tempo caduto nella più assoluta abiezione. Questo è il primo ministro italiano, questa è la cosa che il popolo italiano ha eletto due volte affinché gli potesse servire da modello, questo è il cammino verso la rovina a cui stanno trascinando i valori di libertà e dignità di cui erano pregne la musica di Verdi e le gesta di Garibaldi, coloro che fecero dell’Italia del secolo XIX, durante la lotta per l’unità, una guida spirituale per l’Europa e gli europei. È questo che la cosa Berlusconi vuole buttare nel sacco dell’ immondizia della Storia. Gli italiani glielo permetteranno?

martedì 1 giugno 2010

Legge Bavaglio "Rischio fascismo"

La legge-bavaglio sulle intercettazioni uccide la coscienza dell'opinione pubblica e con essa la democrazia.

Andrea Camilleri ha proposto l'appello agli studenti che il rettore dell'università di Padova, Concetto Marchesi, pronunciò il primo dicembre 1943 lasciando l'ateneo per non sottomettersi al fascismo. Un discorso che si chiude così: "Liberate l'Italia dalla schiavitù dell'inganno". Per Camilleri tale discorso definisce perfettamente "lo sporco e il luridume dell'attacco alla libertà che oggi si ripropone sotto altre forme". Camilleri esorta a difendere l'informazione contro la legge-bavaglio che “consentirà ai mafiosi e alla cricca di sguazzare e fregarci nel silenzio".

Stefano Rodotà, sottolinea che quando si blocca la conoscenza dei fatti si mette a repentaglio la vita democratica: è proprio dei regimi totalitari obbligare i propri cittadini a leggere su siti stranieri le notizie del proprio Paese".

Giovanni Sartori, ha definito "vergognosa" la legge-bavaglio: "È l'ultima risorsa per creare una falsa, disinformata e stupida opinione pubblica che non sa nulla del mondo e sa quasi solo cose false dell'Italia".

Gianrico Carofiglio, magistrato, scrittore e senatore del Pd: "Il bavaglio che citava Camilleri era lo stesso programma della loggia P2. Non a caso vi erano iscritti anche esponenti del governo".

mercoledì 19 maggio 2010

ADSL , DEMOCRAZIA, PARI OPPORTUNITA’

Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi rivolge un appello al Sindaco e al Consiglio Comunale, affinchè si attivino per risolvere la grande discriminazione che a livello informativo sta subendo una parte del territorio lucchese che ancora oggi non usufruisce dell’ADSL; le altre forme attivate per la connessione, oltre a risultare più onerose della cablatura con le fibre ottiche, risultano meno efficienti e limitative.

Di fatto buona parte dell’Oltreserchio e in particolare Nozzano e Balbano risultano gravemente danneggiate e discriminate da questa politica ingiusta che gli organismi e le istituzioni competenti continuano a fare.

Buona parte dell’Oltreserchio risulta ghettizzato e privato del diritto ad accedere all’informazione alla pari e alle stesse condizioni del rimanente territorio lucchese.

Questa sorta di discriminazione territoriale deve assolutamente cessare, è antidemocratica e crea cittadini di seria A e cittadini di serie B riguardo all’accessibilità delle informazioni .
ACCESSIBILITA' che oggi significa garanzia di democrazia e pari opportunità sulla scena sociale, culturale e mediatica.

I cittadini dell’Oltreserchio sono stufi di essere trattati come cittadini di categoria inferiore, di essere presi in giro ( vedi alluvione ), di tentativi speculativi funzionali agli interessi dei soliti noti ( vedi lotto zero) e altro ancora…

E’ vergognoso ricordarsi dell’Oltreserchio solo in occasione delle campagne elettorali quando i soliti noti calano famelici, carichi di promesse poi puntualmente non mantenute.

Datevi una mossa politici e amministratori, dimostrate di esserci, soprattutto per il lavoro e i fatti che riuscite a produrre per i cittadini e il territorio che rappresentate e non per altre cose….sempre più all’ordine del giorno.

OCL.OltreserchioeCollineLucchesi

lunedì 10 maggio 2010

MANSUETO BIANCHI ALLA FESTA DI S.CATALDO FESTEGGIA I 10 ANNI DELLA NOMINA A VESCOVO




FESTA DI S.CATALDO
S.MARIA A COLLE, 10 maggio 2010.
Santa Maria a Colle e tutto l’Oltreserchio,

in occasione della ricorrenza di S.Cataldo,
celebrata da S.E. Monsignor Mansueto Bianchi, Vescovo di Pistoia,

che per l’occasione festeggiava il decimo anniversario della sua nomina a Vescovo,

coglie l’occasione per porgere al Vescovo Mansueto sentiti ringraziamenti
per la sua opera di pastore delle anime che Dio gli ha affidato;

voglia Dio accompagnarlo sempre, nella sua grande e impegnativa opera,
in scenari sempre più vasti in questo nostro mondo.


sabato 3 aprile 2010

PASQUA 2010

BUONA PASQUA A TUTTI


giovedì 25 marzo 2010

SVEGLIA ITALIANI!

Berlusconi vuole vietare le intercettazioni per farle solo lui. Con i “fido bau” Alfano, Schifani, Minzolini…La vergognosa vicenda delle18 telefonate fatte da Berlusconi all’Autorità per le comunicazioni, allo scopo di interferire nelle competenze della medesima per ottenere la chiusura del programma di Santoro, come è noto è venuta alla luce grazie alle intercettazioni telefoniche.La cosa ha fatto irritare Berlusconi ed i suoi scagnozzi(Bonaiuti, Bondi, Cicchitto, e compagnia) che hanno nuovamente dichiarato che:1. Bisogna far approvare la legge sulle intercettazioni, che più che “sulle” è “contro” e di fatto le impedirà 2. Che c’è sempre il solito complotto dei magistrati che permettono le fughe delle notizie per le quali mai nessuno paga. Il “fido bau” Schifani ha subito detto: 'Sarebbe opportuno che si faccia luce al più presto su questa preoccupante fuga di notizie'. . 'Ormai il segreto istruttorio, con la pubblicazione delle intercettazioni, credo non esista più. Credo occorra dare risposta con indagini chiare ed efficaci che finalmente vengano a scoprire dov'è il marcio.” Cioè una dichiarazione esilarante ( forse era in preda ai fumi dell’alcol come il Questore di Roma quando diceva che in piazza erano solo 150 mila!) tenuto conto di ciò che è emerso e cioè che il primo a violare il segreto istruttorio è stato l’altro “fido bau” Minzolini, subito dopo essere stato interrogato. A parte che è di una gravità inaudita il fatto che la seconda carica dello Stato (aiuto!) si preoccupi di chi ha fatto uscire la notizia invece che della gravità del contenuto di quelle telefonate. Il “fido bau” Alfano, da parte sua, ha subito mandato gli ispettori a Trani. Chissà se li manderà anche a Milano (sono certo di no) dove ora viene alla luce un’altra storia di violazione delle regole ben più grave, di cui è stato parte il solito Berlusconi. In poche parole il 24 dicembre 2005 (era ancora Presidente del Consiglio) l’amministratore delegato (tale Roberto Raffaelli) di una azienda(la Rcs-Research control system) incaricata dalla procura di intercettare il presidente di Unipol, Consorte,gli fa sentire, in anteprima ed in violazione dei doveri di riservatezza, penalmente sanciti, la nota telefonata con Fassino (“allora, abbiamo una banca?”). Incurante di avere di fronte un farabutto che stava violando la legge il Presidente del ConsiglioBerlusconi non solo non lo scaccia ma gli dice : "La famiglia ve ne sarà grata per l'eternità", secondo il racconto di uno dei soggetti coinvolti. Già l’uso della parola famiglia appare un richiamo diretto a termini propri del vocabolario della mafia. In più, terminato il faccia a faccia, i personaggi coinvolti nella vicenda avrebbero spedito, in un pacchetto anonimo, l'intercettazione a il Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi. E dopo sette giorni il quotidiano ha pubblicato in esclusiva il contenuto dell'intercettazione. Morale della favola. Berlusconi non è un solo un capopolo, come sostiene Bersani, bensì un vero e proprio capobanda, che come tutti i banditi è pronto a dire tutto e il contrario di tutto a seconda dell’interesse suo e dei suoi amici. Ed è evidente che vuole la legge sulle intercettazioni in realtà perché non si facciano più, salvo che non sia lui a ordinarle per attaccare i suoi oppositori politici.
Antonio Borghesi sul blog di Di Pietro

martedì 23 marzo 2010

LA CHIESA E BERLUSCONI

Lettera del prete genovese al suo vescovo:
"Avete fatto il diavolo a quattrosulle convivenze e sul caso Englaro. Ma assolvete il premier da ogni immoralità"

"Perché trattate così bene Berlusconi?"
Don Farinella scrive al cardinal Bagnasco

"Io e molti credenti crediamo che così avete perduto autorità. Molti si allontanano dalla Chiesa per la vostra morale elastica"di don PAOLO FARINELLA

Questa lettera, scritta da don Paolo Farinella, prete e biblista della diocesi di Genova al suo vescovo e cardinale Angelo Bagnasco, è stata inviata qualche settimana fa e circola da giorni su internet. Riguarda la vicenda Berlusconi, vista con gli occhi di un sacerdote. Alla luce degli ultimi fatti e della presa di posizione di Famiglia Cristiana che ha chiesto alla Chiesa di parlare, i suoi contenuti diventano attualissimi. Egregio sig. Cardinale, viviamo nella stessa città e apparteniamo alla stessa Chiesa: lei vescovo, io prete. Lei è anche capo dei vescovi italiani, dividendosi al 50% tra Genova e Roma. A Genova si dice che lei è poco presente alla vita della diocesi e probabilmente a Roma diranno lo stesso in senso inverso. E' il destino dei commessi viaggiatori e dei cardinali a percentuale. Con questo documento pubblico, mi rivolgo al 50% del cardinale che fa il Presidente della Cei, ma anche al 50% del cardinale che fa il vescovo di Genova perché le scelte del primo interessano per caduta diretta il popolo della sua città. Ho letto la sua prolusione alla 59a assemblea generale della Cei (24-29 maggio 2009) e anche la sua conferenza stampa del 29 maggio 2009. Mi ha colpito la delicatezza, quasi il fastidio con cui ha trattato - o meglio non ha trattato - la questione morale (o immorale?) che investe il nostro Paese a causa dei comportamenti del presidente del consiglio, ormai dimostrati in modo inequivocabile: frequentazione abituale di minorenni, spergiuro sui figli, uso della falsità come strumento di governo, pianificazione della bugia sui mass media sotto controllo, calunnia come lotta politica.
Lei e il segretario della Cei avete stemperato le parole fino a diluirle in brodino bevibile anche dalle novizie di un convento. Eppure le accuse sono gravi e le fonti certe: la moglie accusa pubblicamente il marito presidente del consiglio di "frequentare minorenni", dichiara che deve essere trattato "come un malato", lo descrive come il "drago al quale vanno offerte vergini in sacrificio". Le interviste pubblicate da un solo (sic!) quotidiano italiano nel deserto dell'omertà di tutti gli altri e da quasi tutta la stampa estera, hanno confermato, oltre ogni dubbio, che il presidente del consiglio ha mentito spudoratamente alla Nazione e continua a mentire sui suoi processi giudiziari, sull'inazione del suo governo. Una sentenza di tribunale di 1° grado ha certificato che egli è corruttore di testimoni chiamati in giudizio e usa la bugia come strumento ordinario di vita e di governo. Eppure si fa vanto della morale cattolica: Dio, Patria, Famiglia. In una tv compiacente ha trasformato in suo privato in un affaire pubblico per utilizzarlo a scopi elettorali, senza alcun ritegno etico e istituzionale. Lei, sig. Cardinale, presenta il magistero dei vescovi (e del papa) come garante della Morale, centrata sulla persona e sui valori della famiglia, eppure né lei né i vescovi avete detto una parola inequivocabile su un uomo, capo del governo, che ha portato il nostro popolo al livello più basso del degrado morale, valorizzando gli istinti di seduzione, di forza/furbizia e di egoismo individuale. I vescovi assistono allo sfacelo morale del Paese ciechi e muti, afoni, sepolti in una cortina di incenso che impedisce loro di vedere la "verità" che è la nuda "realtà". Il vostro atteggiamento è recidivo perché avete usato lo stesso innocuo linguaggio con i respingimenti degli immigrati in violazione di tutti i dettami del diritto e dell'Etica e della Dottrina sociale della Chiesa cattolica, con cui il governo è solito fare i gargarismi a vostro compiacimento e per vostra presa in giro. Avete fatto il diavolo a quattro contro le convivenze (Dico) e le tutele annesse, avete fatto fallire un referendum in nome dei supremi "principi non negoziabili" e ora non avete altro da dire se non che le vostre paroline sono "per tutti", cioè per nessuno. Il popolo credente e diversamente credente si divide in due categorie: i disorientati e i rassegnati. I primi non capiscono perché non avete lesinato bacchettate all'integerrimo e cattolico praticante, Prof. Romano Prodi, mentre assolvete ogni immoralità di Berlusconi. Non date forse un'assoluzione previa, quando vi sforzate di precisare che in campo etico voi "parlate per tutti"? Questa espressione vuota vi permette di non nominare individualmente alcuno e di salvare la capra della morale generica (cioè l'immoralità) e i cavoli degli interessi cospicui in cui siete coinvolti: nella stessa intervista lei ha avanzato la richiesta di maggiori finanziamenti per le scuole private, ponendo da sé in relazione i due fatti. E' forse un avvertimento che se non arrivano i finanziamenti, voi siete già pronti a scaricare il governo e l'attuale maggioranza che sta in piedi in forza del voto dei cattolici atei? Molti cominciano a lasciare la Chiesa e a devolvere l'8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve, però, sapere che è una conseguenza diretta dell'inesistente magistero della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in servilismo. I cattolici rassegnati stanno ancora peggio perché concludono che se i vescovi non condannano Berlusconi e il berlusconismo, significa che non è grave e passano sopra a stili di vita sessuale con harem incorporato, metodo di governo fondato sulla falsità, sulla bugia e sull'odio dell'avversario pur di vincere a tutti i costi. I cattolici lo votano e le donne cattoliche stravedono per un modello di corruttela, le cui tv e giornali senza scrupoli deformano moralmente il nostro popolo con "modelli televisivi" ignobili, rissosi e immorali. Agli occhi della nostra gente voi, vescovi taciturni, siete corresponsabili e complici, sia che tacciate sia che, ancora più grave, tentiate di sminuire la portata delle responsabilità personali. Il popolo ha codificato questo reato con il detto: è tanto ladro chi ruba quanto chi para il sacco. Perché parate il sacco a Berlusconi e alla sua sconcia maggioranza? Perché non alzate la voce per dire che il nostro popolo è un popolo drogato dalla tv, al 50% di proprietà personale e per l'altro 50% sotto l'influenza diretta del presidente del consiglio? Perché non dite una parola sul conflitto d'interessi che sta schiacciando la legalità e i fondamentali etici del nostro Paese? Perché continuate a fornicare con un uomo immorale che predica i valori cattolici della famiglia e poi divorzia, si risposa, divorzia ancora e si circonda di minorenni per sollazzare la sua senile svirilità? Perché non dite che con uomini simili non avete nulla da spartire come credenti, come pastori e come garanti della morale cattolica? Perché non lo avete sconfessato quando ha respinto gli immigrati, consegnandoli a morte certa? Non è lo stesso uomo che ha fatto un decreto per salvare ad ogni costo la vita vegetale di Eluana Englaro? Non siete voi gli stessi che difendete la vita "dal suo sorgere fino al suo concludersi naturale"? La vita dei neri vale meno di quella di una bianca? Fino a questo punto siete stati contaminati dall'eresia della Lega e del berlusconismo? Perché non dite che i cattolici che lo sostengono in qualsiasi modo, sono corresponsabili e complici dei suoi delitti che anche l'etica naturale condanna? Come sono lontani i tempi di Sant'Ambrogio che nel 390 impedì a Teodosio di entrare nel duomo di Milano perché "anche l'imperatore é nella Chiesa, non al disopra della Chiesa". Voi onorate un vitello d'oro. Io e, mi creda, molti altri credenti pensiamo che lei e i vescovi avete perduto la vostra autorità e avete rinnegato il vostro magistero perché agite per interesse e non per verità. Per opportunismo, non per vangelo. Un governo dissipatore e una maggioranza, schiavi di un padrone che dispone di ingenti capitali provenienti da "mammona iniquitatis", si è reso disposto a saldarvi qualsiasi richiesta economica in base al principio che ogni uomo e istituzione hanno il loro prezzo. La promessa prevede il vostro silenzio che - è il caso di dirlo - è un silenzio d'oro? Quando il vostro silenzio non regge l'evidenza dell'ignominia dei fatti, voi, da esperti, pesate le parole e parlate a suocera perché nuora intenda, ma senza disturbarla troppo: "troncare, sopire ... sopire, troncare". Sig. Cardinale, ricorda il conte zio dei Promessi Sposi? "Veda vostra paternità; son cose, come io le dicevo, da finirsi tra di noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo ... si fa peggio. Lei sa cosa segue: quest'urti, queste picche, principiano talvolta da una bagattella, e vanno avanti, vanno avanti... A voler trovarne il fondo, o non se ne viene a capo, o vengon fuori cent'altri imbrogli. Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire" (A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. IX). Dobbiamo pensare che le accuse di pedofilia al presidente del consiglio e le bugie provate al Paese siano una "bagatella" per il cui perdono bastano "cinque Pater, Ave e Gloria"? La situazione è stata descritta in modo feroce e offensivo per voi dall'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che voi non avete smentito: "Alla Chiesa molto importa dei comportamenti privati. Ma tra un devoto monogamo [leggi: Prodi] che contesta certe sue direttive e uno sciupa femmine che invece dà una mano concreta, la Chiesa dice bravo allo sciupa femmine. Ecclesia casta et meretrix" (La Stampa, 8-5-2009). Mi permetta di richiamare alla sua memoria, un passo di un Padre della Chiesa, l'integerrimo sant'Ilario di Poitier, che già nel sec. IV metteva in guardia dalle lusinghe e dai regali dell'imperatore Costanzo, il Berlusconi cesarista di turno: "Noi non abbiamo più un imperatore anticristiano che ci perseguita, ma dobbiamo lottare contro un persecutore ancora più insidioso, un nemico che lusinga; non ci flagella la schiena ma ci accarezza il ventre; non ci confisca i beni (dandoci così la vita), ma ci arricchisce per darci la morte; non ci spinge verso la libertà mettendoci in carcere, ma verso la schiavitù invitandoci e onorandoci nel palazzo; non ci colpisce il corpo, ma prende possesso del cuore; non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide l'anima con il denaro" (Ilario di Poitiers, Contro l'imperatore Costanzo 5). Egregio sig. Cardinale, in nome di quel Dio che lei dice di rappresentare, ci dia un saggio di profezia, un sussurro di vangelo, un lampo estivo di coerenza di fede e di credibilità. Se non può farlo il 50% di pertinenza del presidente della Cei "per interessi superiori", lo faccia almeno il 50% di competenza del vescovo di una città dove tanta, tantissima gente si sta allontanando dalla vita della Chiesa a motivo della morale elastica dei vescovi italiani, basata sul principio di opportunismo che è la negazione della verità e del tessuto connettivo della convivenza civile. Lei ha parlato di "emergenza educativa" che è anche il tema proposto per il prossimo decennio e si è lamentato dei "modelli negativi della tv". Suppongo che lei sappia che le tv non nascono sotto l'arco di Tito, ma hanno un proprietario che è capo del governo e nella duplice veste condiziona programmi, pubblicità, economia, modelli e stili di vita, etica e comportamenti dei giovani ai quali non sa offrire altro che la prospettiva del "velinismo" o in subordine di parlamentare alle dirette dipendenze del capo che elargisce posti al parlamento come premi di fedeltà a chi si dimostra più servizievole, specialmente se donne. Dicono le cronache che il sultano abbia gongolato di fronte alla sua reazione perché temeva peggio e, se lo dice lui che è un esperto, possiamo credergli. Ora con la benedizione del vostro solletico, può continuare nella sua lasciva intraprendenza e nella tratta delle minorenni da immolare sull'altare del tempio del suo narcisismo paranoico, a beneficio del paese di Berlusconistan, come la stampa inglese ha definito l'Italia. Egregio sig. Cardinale, possiamo sperare ancora che i vescovi esercitino il servizio della loro autorità con autorevolezza, senza alchimie a copertura dei ricchi potenti e a danno della limpidezza delle verità come insegna Giovanni Battista che all'Erode di turno grida senza paura per la sua stessa vita: "Non licet"? Al Precursore la sua parola di condanna costò la vita, mentre a voi il vostro "tacere" porta fortuna. In attesa di un suo riscontro porgo distinti saluti.
Genova 31 maggio 2009
Paolo Farinella, prete

giovedì 14 gennaio 2010

MINZOLINI E LA SUA "STORIA DA PRENDERE CON LE MOLLE"

Autore Pancho Pardi
Ci mancava la beatificazione in diretta tv ( ieri sera ) per Bettino Craxi, ma adesso è arrivata grazie a Minzolini e al suo editoriale serale.
Siamo proprio alla definitiva occupazione mediatica per scopi piduistici.
Ancora una volta l'ineffabile direttore del TG1 ci ha ammannito una pagina di autentico giornalismo alla Voce del Padrone, arrivando a paragonare l'ex segretario del Psi, condannato, a personaggi che hanno segnato in positivo la storia del secolo scorso, come Papa Woytila.
Il tutto per poter attaccare nuovamente la magistratura, rea di compiere il proprio dovere, e quanti tra i magistrati hanno intrapreso la carriera politica.
Il motivo è chiaro: poiché Berlusconi è il frutto avvelenato di Craxi, rivalutare quest'ultimo ha uno scopo preciso a favore del premier.
A questo punto chiediamo al direttore generale della RAI di mettere a disposizione di un vero giornalista indipendente, sul TG1, lo stesso spazio di Minzolini così da riequilibrare la inverosimile faziosità del suo direttore.

sabato 9 gennaio 2010

SICUREZZA, TRASPARENZA, PREVENZIONE.


Da diversi giorni sta piovendo, il fiume si mantiene “paradossalmente e pericolosamente” basso.
Riteniamo quindi, fino a prova contraria, che le dighe si stiano riempendo. La gestione delle dighe che viene da lontano, con nessun legame con il territorio, non aspetterà mica di svuotarle quando sono piene creando così un’altra ondata di piena catastrofica?
Non sarebbe opportuno procedere a far defluire un maggior quantitativo delle acque dalle dighe nel fiume avendo l’accortezza di tenerle sotto il livello golenale e quindi evitare ondate di piena ingestibili?
Ciò anche in considerazione della tenuta degli argini che le istituzioni dichiarano compromessa e capaci, al momento, di resistere solo alla metà delle quantità di piena ordinariamente sopportata.

Il Comitato Oltreserchio e Colline Lucchesi sottolinea con forza che l’aspetto del rimborso dei danni va affrontato contestualmente alla messa in sicurezza del territorio, in tal senso ci aspettiamo che Comuni, Provincie, Regione, Stato, si siedano intorno ad un tavolo e redigano un programma di interventi da subito finanziato, al fine di impedire il ripetersi degli eventi disastrosi verificatosi, in lucchesia e nel pisano.

Il Comitato chiede inoltre trasparenza riguardo alle competenze dei vari enti sui torrenti, sul fiume, sulle dighe, insomma su tutto il sistema idraulico del territorio, a partire dalle sorgenti sino al mare. In tal senso occorre che sia reso pubblico chi è tenuto a fare e che cosa è tenuto a fare in relazione al sistema idraulico.

Occorre inoltre che sia data priorità ad investimenti per la messa in sicurezza del territorio,
( dalla Provincia di Pisa si afferma che: "Il piano dell'autorità di bacino del Serchio, che prevede tra l'altro il rafforzamento degli argini del fiume, è pronto da 4 anni ma il governo non lo ha mai finanziato…. abbiamo pronti da tempo i progetti di rafforzamento degli argini ma da quattro anni non è stato dato un euro per il piano dell'autorità di bacino e noi facciamo quello che possiamo e cioè l'ordinaria manutenzione delle zone golenali e degli argini".)
evitando che le risorse siano impiegate in settori non prioritari e quindi ponendo le premesse affinchè i disastri siano evitati e con essi interventi onerosissimi che non risolvono i problemi.
Occorre che sia contrastato il business delle emergenze a favore di una cultura della prevenzione che rispetta la persona il territorio e garantisce le attività e il sistema economico.
Anche se fare prevenzione toglie apparentemente argomenti alle campagne elettorali.
Ma ciò è dovuto nei confronti dei cittadini che sono stufi di questo andazzo.

OCL. Oltreserchio e Colline Lucchesi

martedì 5 gennaio 2010

MAI PIU' ALLUVIONI NELL'OLTRESERCHIO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il post inviato da OCL. Oltreserchio e Colline Lucchesi:
05.01.2010
L’OLTRESERCHIO HA DIRITTO DI ESISTERE.

Non condividiamo nulla delle analisi e delle conclusioni fatte in relazione alla recente alluvione da soloni che molto hanno contribuito all’attuale situazione.

Non possiamo fare a meno di rilevare inoltre, come tanti personaggi che hanno e/o hanno avuto responsabilità nel governo del territorio, siano assolutamente incapaci di autocritica, abbiano poca memoria e tendano a scaricare le responsabilità su altri, a volte addirittura sui cittadini.

L’Oltreserchio così com’è oggi, non è piovuto dal cielo, lo sviluppo edilizio che si è verificato, peraltro ben lontano dalla concentrazione e densificazione realizzatasi in altre zone, si è realizzato negli ultimi trenta anni sulla base di previsioni urbanistiche condivise da tutte le componenti politiche e ci risulta che anche tanti ciceroni, che cinguettano qua e là, abbiano dato il loro contributo.

L’Oltreserchio ha comunque sostanzialmente sviluppato la sua vocazione residenziale nel rispetto del territorio che ancora esprime grande qualità, le qualità dell’antico paesaggio lucchese, altrove, spesso, degradate e cancellate dall’eccessiva cementificazione.

Ciò premesso, l’Oltreserchio rivendica lo stesso diritto di essere posto in sicurezza, rispetto al rischio idraulico,garantito alle altre zone del Comune di Lucca.
L’Idea che l’Oltreserchio debba costituire la cassa di espansione del Serchio è un’idea malsana e vergognosa. I tempi non sono più quelli di cento anni fa, anche se qualcuno sembra pensarla diversamente.

Rileviamo anche che nelle aree golenali, nel tempo, è stato realizzato di tutto e di più, e molte sono state le iniziative prese per la loro conferma e messa in sicurezza; a maggior ragione questo deve avvenire per il territorio dell’Oltreserchio.

Ci sono personaggi che oggi si ergono a giudici, spesso colpevolizzando la popolazione, personaggi che hanno memoria corta, personaggi che hanno voluto l’insediamento di attrezzature scolastiche, come la scuola media ed elementare Custer de Nobili, in una delle aree più a rischio del bacino del Serchio, circondata da tre casse di espansione pensili rispetto alla stessa, con ulteriore sviluppo edilizio “compensativo”dell’area in questione. Queste sono le localizzazioni e gli interventi che dovevano essere evitati, è inutile predicare ora dopo aver razzolato male.

Che fare? Partiamo dalla constatazione illuminante del cittadino di S.Maria a Colle sul fatto che storicamente gli argini del Serchio hanno sempre saputo affrontare le piene, anche peggiori ,del Serchio, mentre negli ultimi dieci anni gli stessi argini hanno ceduto ben due volte. Come è stato possibile ciò? Fatalità o mancanza di professionalità, di manutenzione, di volontà politica?

Constatiamo che da tempo sono stati attivati organismi, strutture e sovrastrutture che hanno studiato la regimazione del territorio ed elaborato strategie di gestione del fiume Serchio; buona cosa certamente, ma dobbiamo altresì rilevare che progressivamente è venuta meno un’opera continuativa, puntuale ed efficace di manutenzione e di controllo delle arginature e dell’area golenale.

La popolazione dell’Oltreserchio chiede che gli enti competenti e responsabili , si impegnino pubblicamente a mettere in sicurezza l’Oltreserchio, programmando interventi di rinforzo e di sopraelevazione degli argini in tempi brevissimi, che sia attivato da subito un controllo, un monitoraggio e una manutenzione continua delle arginature esistenti, che sia approvato un regolamento di utilizzo dei terreni golenali che garantisca il massimo rispetto nei confronti delle arginature esistenti .

Nell’eventualità di una disgraziata futura piena occorre che la popolazione sia informata su come comportarsi, occorre costituire una rete territoriale in grado di allertare in tempo reale i cittadini, anche tramite l’utilizzo di supporti informatici e segnalazioni sonore di allarme graduate secondo i vari livelli di rischio.

Chiediamo inoltre che nell’ambito della rifunzionalizzazione dell’ex ospedale psichiatrico sia prevista la ricollocazione in tale area delle attrezzature scolastiche e collettive ora situate in zona a rischio, così come dichiarate dall’Autorità di Bacino.
La recente alluvione, solo per un puro caso non ha provocato vittime. La popolazione è stata duramente messa alla prova e si aspetta fatti, non discorsi, sia per quanto riguarda l’aspetto dei danni subiti attraverso un adeguato risarcimento, sia per quanto riguarda la sicurezza in relazione ad eventi quali quelli verificatesi.

OCL.Oltreserchio e Colline Lucchesi