giovedì 28 maggio 2009

LA CRESCITA DEL PIL CORRISPONDE IN ASSOLUTO ALL’AUMENTO DEL BENESSERE? KENNEDY.

“La crescita del PIL contribuisce ad aumentare il benessere nel momento in cui elimina la povertà e permette alle persone di crescere e di esprimersi pienamente da ogni punto di vista. Però oltre una certa soglia, le indagini dicono che l’aumento del PIL ( sostenuto dai consumi superflui ) produce un calo del benessere e della felicità e produce depressioni, intolleranze, disgregazione sociale, riduzione della vivibilità “.
Robert Kennedy sul PIL, 18 marzo 1968.
Kennedy, in piena campagna presidenziale, attaccò duramente la menzogna su cui poggia la misurazione della felicità in base al Pil : “ Il calcolo del nostro Pnl tiene conto dell’inquinamento atmosferico, della pubblicità delle sigarette e delle corse in autoambulanza per soccorrere i feriti sulle strade. Mette in conto i sistemi di sicurezza che acquistiamo per proteggere le nostre case e il costo delle prigioni in cui rinchiudiamo coloro i quali riescono a penetrarvi. Integra la distruzione delle nostre foreste di sequoie e la loro sostituzione con un’urbanizzazione tentacolare e caotica. Comprende la produzione di napalm , delle armi nucleari e delle automobili blindate della polizia destinate a reprimere i disordini nelle nostre città. Mette in conto ……. i programmi televisivi che glorificano la violenza allo scopo di vendere i giocattoli corrispondenti ai nostri bambini. In compenso il Pil non tiene conto della salute dei nostri figli, della qualità della loro istruzione né dell’allegria dei loro giochi. Non misura la bellezza della nostra poesia o la solidità dei nostri matrimoni. Non pensa a valutare la qualità dei nostri dibattiti politici o l’integrità dei nostri rappresentanti. Non tiene conto del nostro coraggio, della nostra saggezza o della nostra cultura. Non dice nulla della nostra pietà o dell’attaccamento al nostro paese. In breve, il Pnl misura tutto, tranne quello che rende la vita degna di essere vissuta”.
Robert Kennedy fu assassinato poche settimane dopo aver lanciato questo appassionato atto di accusa pubblico e di aver proclamato la sua intenzione di riaffermare l’importanza di ciò che rende la vita degna di essere vissuta.
… in questi quaranta anni non c’è stato quasi alcun segno che il suo messaggio venisse ascoltato, compreso, accettato e ricordato…..
Alcuni osservatori notano che la metà circa dei beni cruciali per la felicità umana non hanno un prezzo di mercato e non si possono acquistare nei negozi. Quale che sia il contante e il credito di cui disponiamo, non troveremo in un centro commerciale l’amore e l’amicizia, i piaceri della vita familiare, la soddisfazione di prenderci cura dei nostri cari o di aiutare un vicino in difficoltà, l’autostima per un lavoro ben fatto , la gratificazione dell’ “istinto di operosità” che chiunque possiede, la simpatia e il rispetto dei colleghi di lavoro e delle altre persone con cui abbiamo a che fare; e non potremo ottenere la libertà dalle minacce dell’indifferenza, del disprezzo, delle offese e dell’umiliazione. Inoltre guadagnare denaro sufficiente per potersi permettere quei beni che si possono trovare solo nei negozi incide molto sul tempo e sulle energie che restano per procurarsi e godersi beni come quelli sopra elencati, che non vengono prodotti per il mercato e non sono in vendita.
Può accadere e spesso accade, che le perdite superino i guadagni e che la capacità dell’accresciuto reddito di generare felicità sia inferiore all’infelicità data da uno scarso accesso ai beni che “ non si possono acquistare con il denaro”. (Bauman)

domenica 24 maggio 2009

INTER MILAN IUVENTUS

Milan.
Fischi, striscioni, contestazione l'amara partita di Berlusconi
Tifosi rossoneri contro il presidente del Consiglio: "Sono anni che compri bidoni e figurine, quest'anno chi compri...veline?"di FABRIZIO BOCCA


COMMENTO: ormai lo "strumento" Milan non gli serve più!

sabato 2 maggio 2009

BUSINESS EMERGENZE

la sintesi satirica di Altan pubblicata sull'Espresso